Scienza

Alzheimer, ecco il meccanismo “autopulente” del cervello

Lo hanno scoperto, nei topi, i ricercatori americani dell’università di Rochester che hanno pubblicato lo studio su "Science Translational Medicine". Se il processo sarà confermato negli esseri umani la ricerca aprirebbe la strada a nuove terapie nel trattamento di malattie legate all’accumulo di sostanze tossiche

Il cervello è dotato di un meccanismo autopulente in grado di eliminare i rifiuti. Lo hanno scoperto, nei topi, i ricercatori americani dell’università di Rochester che hanno pubblicato lo studio su “Science Translational Medicine”. Se il processo sarà confermato negli esseri umani la ricerca aprirebbe la strada a nuove terapie nel trattamento di malattie legate all’accumulo di sostanze tossiche, come nel caso dei depositi di peptide beta-amiloide nella malattia di Alzheimer. E in effetti i ricercatori hanno dimostrato che il liquido cefalorachidiano (liquor, o liquido cerebro spinale) fa da spazzino: circola all’esterno delle vene e delle arterie portando via al suo passaggio i rifiuti prodotti dal cervello. Per analizzare il meccanismo di pulizia cerebrale è stata utilizzata una tecnica avanzata di diagnostica per immagini, il microscopio a due fotoni.

Questo metodo ha permesso di visualizzare il reale scorrimento del liquor nel topo vivente. Il cervello invece di avere un sistema linfatico per eliminare le scorie, come gli altri organi, approfitta dunque dei vasi sanguigni come strade per arrivare in tutte le aree cerebrali, lavare il tessuto e portare via i depositi. Gli spazi attorno ai vasi funzionano da veri e propri canali per eliminale gli accumuli di beta-amiloide: il malfunzionamento del sistema di pulizia potrebbe essere un fattore favorevole allo sviluppo dell’Alzheimer. “Controllare questo meccanismo di scorrimento del fluido potrebbe aiutare a mettere a punto terapie innovative contro l’Alzheimer”, ha detto Jeffrey Iliff che ha coordinato l’equipe di ricerca dell’università di Rochester.