Politica

Roma, il “papello” del centrodestra per spartirsi le poltrone delle partecipate

Dopo lo scandalo Parentopoli ecco il "papello" del centrodestra: per ogni società con quote del Campidoglio un rappresentante di una corrente del Pdl. Due sono già al loro posto (tra questi il sondaggista Mannheimer). E dalla maggioranza nessuno smentisce

Dopo lo scandalo Parentopoli un nuovo “giallo nomine” aleggia nelle stanze del Campidoglio. Una lista vera e propria: due foglietti nei quali sono scritti i nomi dei componenti delle varie correnti del Pdl romano e le società da spartirsi. Una sorta di manuale Cencelli pubblicato dal quotidiano d’opinione Noiroma.it che ha rintracciato i “fogli proibiti” con le aziende interessate e le presunte indicazioni per le poltrone. Holding, Bioparco, Musica Per Roma, Multiservizi, Sviluppo Lazio ma anche l’Agenzia per il controllo della qualità. Con questa sorta di papello gli esponenti del centrodestra sembrano essersi spartiti tutte le nomine mancanti a nove mesi dalle elezioni amministrative.

Due mosse già fatte, secondo il sito, dimostrerebbero la veridicità del “documento”: il sondaggista Renato Mannheimer, riconducibile alla corrente del sindaco (Nuova Italia), alla presidenza dell’Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali, e Marco Penna, sempre citato nel “papello”, in conto a Luca Gramazio, capogruppo Pdl in Consiglio comunale, che ha già conquistato un posto nella stessa agenzia.

“Non ho niente a che fare con la politica romana – smentisce il sondaggista di Porta a Porta e Corriere della Sera – mi hanno messo a capo di un’agenzia scientifica e ho accettato in maniera totalmente indipendente. Io non c’entro niente né col Pdl né con Alemanno né con nessun altro partito”.

“Confermo l’autenticità dei foglietti incriminati – ha dichiarato Michele Ruschioni, direttore di NoiRoma.it – visto che, tra l’altro, dopo la pubblicazione, avvenuta giovedì scorso, le reazioni sono state nulle. Poiché Mannheimer e Penna erano stati già piazzati, ho aspettato qualche giorno, ho fatto le verifiche del caso e, quando sono stato certo dell’autenticità del documento, l’ho pubblicato”. Ruschioni confida anche un retroscena che rende ancora più complessa la vicenda: “C’erano tre copie del papello che giravano di mano in mano ed alla fine mi è stata consegnata una copia da un esponente del centrosinistra”.

Ruschioni non dirige solo un giornale vicino al Pdl ma è stato per anni membro attivo del partito: “Ci chiamavano per le puntate fiacche di Porta a Porta – ha dichiarato al Fatto Quotidiano circa due anni fa – ci chiedevano di vestirci bene. Ma lì è una situazione molto istituzionale, Vespa non vuole applausi durante gli interventi. E comunque la trasmissione è registrata, se c’è un fuori programma qualche taglietto lo possono fare. Nel 2007 andavo spesso a Ballarò. Lavoravo alla Tv delle libertà e bisognava pompare la Brambilla. Io ero uno dei pochi romani che potevano arrivare subito quando serviva la claque”. Poi ha continuato con Gianni Alemanno, candidato sindaco di Roma: lavorava al comitato elettorale e là dentro sapevano benissimo che un applauso in tv vale più di mille volantinaggi. Ha battuto le mani per Vittorio Sgarbi ed è capitato un paio di volte a Matrix. Una lunga carriera da capo claque per il partito di Berlusconi che testimonia una stretta collaborazione, tra Ruschioni ed il Pdl, che parte da lontano.

“Se fosse vero quanto pubblicato da Noiroma.it, quotidiano on line di casa nel Pdl e quindi solitamente ben informato – dichiara Francesco Pasquali capogruppo di Fli in Regione Lazio – ci troveremmo di fronte all’ultimo atto del sacco di Roma. Dopo le varie parentopoli romane targate Alemanno, l’amministrazione capitolina completa l’opera spartendosi posti in aziende interamente pubbliche o a partecipazione statale, come se fossero di proprietà della maggioranza di centro destra. E’ finita la pacchia, sanno che alle prossime elezioni molti consiglieri del Pdl non verranno rieletti e cercano di prendersi le ultime poltrone”. Pasquali ha chiesto con forza dei chiarimenti al sindaco di Roma ma ancora non ha ottenuto risposta: “Circa una settimana fa ho chiesto ad Alemanno di smentire questa notizia inquietante – spiega Pasquali – ma al momento non ho ancora avuto una risposta in merito. Appena riaprirà il Consiglio regionale, presenterò una mozione quantomeno per Sviluppo Lazio, società partecipata dalla Regione”.

Ma nel papello pubblicato non c’è solo Sviluppo Lazio, poltrona da assegnare, secondo il foglietto, ad un uomo del gruppo Pdl riconducibile a Gianni Sammarco, coordinatore del Pdl romano, intimo di Cesare Previti. Il potente coordinatore romano starebbe per ottenere una vagonata di poltrone: tra Sviluppo Lazio, Risorse per Roma, Farmacap e Multiservizi è pronto a piazzare quattro suoi fedelissimi (tra cui c’è Maria Spena, ex assessore del II Municipio dimessasi circa quattro mesi fa). Un poker al quale va aggiunto anche il futuro presidente del Bioparco e due revisori di conti che dovrebbero essere indicati dal consigliere Giordano Tredicine, vice capogruppo Pdl in Consiglio comunale.

In questa speciale classifica del potere, un gradino più in basso c’è il gruppo che fa capo ai dissidenti di Laboratorio Roma. La squadra riconducibile al duo Giovanni QuarzoAntonio Aurigemma (presidente commissione Lavori Pubblci e assessore alla Mobilità del Comune) dovrebbe portare a casa quattro poltrone di un certo peso: il presidente di Farmacap, che gestisce tutte le farmacie comunali, due consiglieri di amministrazione nella Holding e in Farmacap, oltre ad un revisore dei conti.

C’è poi il centro di potere rappresentato dal senatore Andrea Augello. Stando ai fogli nei quali sono indicate le nomine, l’eminenza grigia perde terreno. Il gruppo sembra aver fatto un passo indietro dopo il caso Belviso. Il vicesindaco, molto vicina al senatore ex An, nei giorni scorsi è stata al centro di feroci polemiche per l’assunzione nel suo assessorato del consulente Lattarulo, riconducibile alla banda della Magliana. Il gruppo quindi, da quanto risulta sul foglietto “top secret” si accontenterebbe di avere il direttore generale di Farmacap e di piazzare un “Tirrò”, nel cda della Holding. Probabilmente si tratta di Alfredo Tirrò o del figlio Ettore, già noti durante lo “scandalo Parentopoli”. Il papà Alfredo nominato nel cda di Risorse per Roma nel 2008, su indicazione del senatore ex An Augello, del quale è da sempre un fedelissimo, a giugno 2009, piazzato a capo del personale, ha subito sistemato il figlio Ettore all’Atac, l’azienda di trasporti romana.

Infine nel papello figura anche Fabio Rampelli, deputato Pdl, della corrente denominata ‘I Gabbiani’ insieme all’ex ministro della Gioventù Giorgia Meloni. Il gruppo otterrebbe il direttore artistico di Musica per Roma e una poltrona nel cda della Holding.

Nel foglio pubblicato da Noiroma.it c’è anche una sezione denominata “Posti da definire”. Rimangono altri posti da assegnare: al Bioparco, a Farmacap e due nomine tecniche, una all’agenzia delle tossicodipendenze (indicato come primo papabile un tale Turchi) e l’altra alle Biblioteche di Roma dove Del Vecchio (forse Patrizia direttore degli uffici del Gabinetto del sindaco) avrebbe il posto già garantito.

“Ho presentato un’interrogazione ufficiale al sindaco – dichiara Paolo Masini, consigliere Pd – affinché chiarisca quella che sembrerebbe una brutta storia di lottizzazione, almeno secondo il sito Noiroma.it. La notizia finora non è stata smentita dal Campidoglio. Una vicenda molto grave perché sono coinvolte anche le Authority che dovrebbero controllare l’operato del Comune. Nessuno della maggioranza ha detto nulla, il che può far presagire che il foglietto esista realmente. Forse c’è qualche mal di pancia in seno al Pdl e qualcuno, che magari non ha ottenuto ciò che voleva, ha ‘passato’ il papello a chi non doveva”. Abbiamo tentato di chiedere spiegazioni a vari esponenti del Pdl romano, ma non siamo riusciti a contattare nessuno: “Sono tutti impegnati in aula per discutere il bilancio” hanno comunicato dagli uffici competenti.