Cronaca

Roma-Ostia, cittadini contro il muro antirumore: “Il problema è la ferrovia”

Primo round per i comitati che lottano contro la barriera fonoassorbente lungo la linea del treno che porta da Roma al mare: "La Regione rivedrà il progetto con noi". La Forestale indaga sui cantieri e deposita una relazione in Procura

Un investimento complessivo di quattordici milioni per un muro “fonoassorbente” che nessuno vuole, men che meno i cittadini. Ma non ci sono i soldi per mettere mano alla “debolezza strutturale” della linea ferroviaria. E’ il caso della tratta che collega Roma al mare che coinvolge in particolare gli abitanti di Ostia Lido (guarda il video). Si tratta di una barriera alta più di 5 metri e lunga 5 chilometri che chi vive lungo la ferrovia si vedrà alzare davanti a finestre, balconi, giardini. I cittadini hanno a lungo protestato e ancora lo stanno facendo perché, dicono, il processo decisionale che ha portato alla realizzazione del “muro di Ostia” non ha visto partecipare in alcun modo gli abitanti. 

Ora, peraltro, sulla questione si è soffermata anche l’attenzione del Corpo Forestale: “Abbiamo depositato una relazione alla Procura della Repubblica – spiega Marco Mei, responsabile provinciale del nucleo investigativo di Roma – I lavori sono stati autorizzati, si tratta ora di appurare in che modo vengono realizzati. Sono in corso accertamenti su come la ditta si è mossa nell’avviare i lavori ed ha allestito i cantieri. In particolare la nostra attenzione verte sul cantiere di via dei Rostri”. Nel frattempo, il cantiere in questione è stato bloccato, almeno per l’intero mese di agosto, a seguito proprio delle istanze dei comitati e dei Verdi, che, dopo oltre tre mesi, sono stati ascoltati dall’assessore ai Trasporti della Regione Lazio, Francesco Lollobrigida.

Il cantiere di via dei Rostri manca della Determina Dirigenziale a firma del comandante dei vigili urbani di Ostia legata alla viabilità, tant’è che i cittadini circa dieci giorni fa sono riusciti a bloccare i lavori semplicemente parcheggiando delle auto davanti al cancello principale del cantiere e la polizia municipale non ha potuto fare multe visto che non esisteva un divieto di sosta. L’Atac, l’azienda di trasporti romana, ha giocato una sorta di partita a risiko per proseguire i lavori. Prima operai e mezzi pesanti sono dovuti passare nell’area di lavoro aprendo un varco laterale, poi hanno “attaccato” un altro lato di una scuola media al centro del cantiere che già due settimane fa era stata invasa dalle ruspe, abbattendo un altro muretto di cinta della stessa. “E’ stata gettata una massicciata per far passare i mezzi pesanti – spiega Adriana Fornaro, membro dei comitati cittadini riuniti – rovinando per sempre uno dei pochi tratti di duna naturale presente ancora a Ostia. Gli operai poi sono entrati da un lato della scuola senza i permessi necessari, visto che dall’altra parte siamo riusciti a bloccare i cancelli poiché sprovvisti del divieto di sosta e del passo carrabile necessari”.

Ma l’episodio simbolo della vicenda è avvenuto due settimane fa, quando la Roma-Ostia è rimasta bloccata per circa un’ora a causa di qualche goccia di pioggia. Quel giorno la nota dell’Atac – che gestisce la linea – suonò come una beffa doppia. L’azienda, scusandosi per i disagi provocati, segnalò la mancanza di fondi necessari al funzionamento della tratta: “In attesa dei necessari investimenti da parte della Regione Lazio, Atac non può che adottare provvedimenti tecnici e di esercizio finalizzati a minimizzare – ma non a risolvere radicalmente – le problematiche che a causa della strutturale debolezza dell´intera tratta continueranno a ripresentarsi nel breve e medio periodo. Al quadro appena delineato, purtroppo, deve aggiungersi la drammatica carenza di liquidità determinata dai mancati pagamenti da parte della Regione Lazio, fatto che produce inevitabili e pesanti riflessi sul sistema dei fornitori che continuamente minacciano di fermare le lavorazioni. Atac si scusa con la clientela per i disagi subìti”.

Nel frattempo si vuole erigere un muro da 14 milioni di euro. Ma ora sembra che la situazione stia cambiando, grazie alla tenacia dei residenti che da mesi portano avanti questa battaglia che probabilmente permetterà di utilizzare almeno una parte della cifra per sistemare l’obsoleta ferrovia. 

La Regione, che finanzia l’opera, dopo oltre tre mesi ha ascoltato le ragioni delle controparti. “L’assessore ai trasporti Lollobrigida – dichiara Nando Bonessio, presidente dei Verdi Lazio – ci ha ricevuto insieme ad alcuni rappresentanti dei comitati ed ha deciso di fermare il cantiere di via dei Rostri per il mese di agosto. Il progetto delle barriere fono-assorbenti della Roma-Lido andrà avanti, ma con delle modifiche che saranno concordate con i cittadini di Ostia, per individuare dove posizionare le barriere e dove è preferibile invece, tutelando le essenze arboree e ascoltati i residenti, non procedere ad alcuna istallazione. Parimenti si procederà a una più oculata progettazione e realizzazione di barriere a minor impatto ambientale in corrispondenza dei punti sensibili come ospedali e scuole”. “Riteniamo che si tratti di un grande passo avanti verso la democraticizzazione dei processi decisionali – dichiara soddisfatto Roberto Costantini, presidente del comitato “Sentinelle degli alberi” –  che devono sempre più coinvolgere i cittadini. Questo dialogo aperto con l’incontro di ieri non deve però essere interrotto, ma anzi deve essere rafforzato nei prossimi mesi, e dovrà durare fino alla conclusione dei lavori”.

“Ci fa piacere che l’assessore Lollobrigida si sia reso conto dell’essenza delle direttive antirumore – dichiara Angelo Bonelli, presidente dei Verdi – visto che nella direttiva europea le barriere antirumore sono contemplate al secondo punto, prima bisogna agire sulla fonte del rumore, utilizzando nuovi binari termosaldati, sostituendo i vecchi treni o almeno le loro ruote cigolanti, oppure basterebbe ridurre la velocità dei convogli di 3 km/h. Finalmente l’assessore, che fino all’altro ieri giustificava le barriere antirumore trincerandosi dietro la direttiva europea, ha compreso l’essenza della questione”.