Politica

Legge elettorale, è stallo. Alfano: “Sì alle preferenze”. Bersani: “Meglio i collegi”

Ennesimo scontro, l'accordo pare lontano. Il segretario del Pdl: "Voto ai candidati e premio di maggioranza al partito". Il leader del Pd: "E' l'ottavo messaggio diverso". E si schiera per l'uninominale con premio alla coalizione

E’ stallo sulla riforma della legge elettorale. La prima commissione del Senato è ferma sul punto in attesa delle indicazioni dei partiti, che però non arrivano, e risale ormai a due settimane fa l’appello del presidente Giorgio Napolitano ai partiti perché depositassero un testo condiviso “entro dieci giorni”. Oggi l’ennesima schermaglia tra Pd e Pdl, che appaiono lontani dall’intesa: “Vogliamo il premio di maggioranza al primo partito e chiediamo che ci siano le preferenze“, ha affermato il segretario del partito berlusconiano Angelino Alfano. “Loro (il Pd, ndr) preferiscono i collegi e il premio alla coalizione. Su questo c’è divergenza. Se si trova l’accordo su questi due punti, ci sarà l’intesa”. E ha accusato i democratici per il mancato raggiungimento di un accordo: “Gradiremmo che il Pd non facesse un gioco poco leale. Per noi è una priorità e dentro questa priorità c’è la priorità della individuazione della elezione diretta del deputato e del senatore da parte del cittadino. Al Pd glielo diciamo da settimane e settimane, dico a Bersani di non essere testa dura, altrimenti dovrà spiegare agli italiani che si tiene il Porcellum”.

Per il Pd ha replicato il segretario Pier Luigi Bersani: ”Non abbiamo mai demonizzato le preferenze. Ma quando si arriva al dunque contengono dei rischi maggiori di quelli che si avrebbero con dei meccanismi più basati sui territori”. Il Pd pensa invece al meccanismo dei collegi uninominali: “Potrei chiedere io ad Alfano di dire sì” ai collegi, ha proseguito Bersani. “Così saremmo a posto. Per me vale il principio che un cittadino deve poter scegliere un parlamentare. Secondo me le condizioni per chiudere in maniera positiva ci sono. Ho dei dubbi che si voglia. Vediamo i prossimi giorni…”.

Bersani respinge al mittente l’accusa di slealtà e definisce l’offerta di Alfano “un uovo di giornata”: “Ieri sera il messaggio era diverso – ha ricordato – aspetto domani mattina perché siamo al settimo-ottavo messaggio diverso. C’e’ un punto solo da chiarire: si vuol fare e alla svelta? La soluzione si trova”.