Politica

Cancellieri: “Sicilia non rischia il default e non ha bisogno di commissari”

Per il ministro degli Interni "tuttavia c'è una situazione economica grave nell'isola come anche in altre Regioni italiane". Ma il problema, dice, non è solo italiano: "Basta girare lo sguardo oltre i Pirenei per vedere che c'è qualcuno che sta peggio"

“Non c’è un rischio default per la Sicilia. Tuttavia c’è una situazione economica grave nell’isola come anche in altre Regioni italiane”. Ha spiegato così la situazione delle casse della Regione guidata da Raffaele Lombardo, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, dialogando con i cronisti a Trapani. Poi il ministro ha sottolineato che le difficoltà economiche non riguardano solo l’Italia: “Ci sono molti Comuni in difficoltà, d’altra parte basta girare lo sguardo oltre i Pirenei per vedere che c’è qualcuno che sta peggio”. L’ex prefetto ha specificato che l’isola non dovrebbe rischiare di essere commissariata, ma la cosa importante è “fare i bilanci più corretti possibili e lavorare per risanare le situazioni difficili”. Passando poi alle dimissioni di Lombardo, più volte annunciate per 31 luglio, il ministro non ha ritenuto di doversi esprimere su una loro possibile anticipazione: “Sono valutazioni politiche sulle quali io non entro, sono scelte del governatore”.

Sulle questioni siciliane è intervenuto anche lo stesso Lombardo, confermando di voler lasciare la poltrona da governatore a fine luglio: “E’ una volontà che ho espresso cento volte, che annuncerò in Assemblea regionale il 31 luglio e che dovrebbe portarci alle elezioni il 28-29 ottobre. Uso il condizionale perché siamo nelle mani di Dio, io sono credente… Mettiamo che mi succeda qualcosa prima, allora in questo caso le elezioni vengono ulteriormente anticipate”. Poi il presidente della Regione ha confermato che il bilancio regionale non è collasso: “Dirò a Monti che sebbene la situazione sia difficile, i nostri conti tengono. Abbiamo un debito di 6 miliardi a fronte di un Pil di 80 miliardi, abbiamo un debito che pesa per il 7 per cento sul Pil, quello dell’Italia pesa per il 120 per cento”. A chi domandava a Lombardo di ipotesi di commissariamento della Regione, lui ha risposto secco: “Sarebbe illecito, non sta né in cielo né in terra”. L’idea di un commissario – ha continuato – sarebbe un “capriccio” per volere assecondare alcune forze politiche, in particolare l’Udc, che stando a Lombardo vuole tornare a governare l’isola.  

Intanto gli echi delle difficoltà economiche dell’amministrazione regionale siciliana sono arrivati anche negli Stati Uniti. Il New York Times ha aperto il suo sito con una corrispondenza da Palermo di Rachel Donadio, in cui si paventa che “i problemi fiscali” dell’isola potrebbero diventare “la Grecia dell’Italia, travolgendo” il Paese nonostante gli sforzi del governo e del premier Mario Monti in primis. Il quotidiano ha riconosciuto che il presidente del Consiglio è riuscito a tamponare l’emergenza dell’assenza di liquidità, ma ha suggerito che “con la crisi del debito europea, le politiche locali potrebbero diventare un problema internazionale”.