Società

La dignità dell’asino “Alle falde del Kilimangiaro”

Raffaele La Capria racconta in un delizioso libretto, La lezione del canarino, di un gufo reale trascinato in una trasmissione culturale della televisione, come silenzioso testimone e simbolo di saggezza. Dignitoso e regale durante la trasmissione, probabilmente stupefatto di trovarsi lì, alla fine viene trascinato via a testa in giù come un pollo qualsiasi.

Qualcuno ricorderà ancora Angelo Lombardi, che acculturava gli italiani degli anni cinquanta sulla zoologia: “Andalú porta la belva!” , diceva all’aiutante nero. Non proprio politicamente corretto, ma quelli erano i tempi.

Per aver scritto “In viaggio con l’asino” mi sono trovato col coautore Visentin e rispettivi figli Martina e Pietro nella trasmissione di Licia Coló: Alle falde del Kilimangiaro.

C’erano le balle di fieno, c’era il nostro maestro asinaio Luca Gianotti, e c’è era un asino controfigura del nostro, un mercenario affittato a Roma, visto che trasportare dagli Abruzzi Eva e Nino, sembrava troppo.

Tutto era pronto: intervistatrice, intervistati, mappa del percorso. Ma quando l’ asino vide le luci e il pubblico si rifiutò tassativamente di prestarsi alla messa in scena, cosa che irritò assai Licia Coló. Il nostro intervento fu scorciato, Gianotti tagliato del tutto perché era venuto a mancare il vero protagonista della storia.

Ma non potei fare a meno di apprezzare la dignità dell’asino. Altro che gufo reale.