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I partiti chiudono i bilanci, ma i tesorieri avvertono: “Il 2012 sarà duro”

La Lega del dopo Belsito si trova in cassa 12 milioni, il Pd registra un avanzo di tre. Voragine nei conti di Forza Italia e Idv, Berlusconi "taglia" un milione al Pdl. L'allarme del responsabile amministrativo Crimi: "La nuova legge dimezza i fondi". Ma più di un terzo degli eletti "azzurri" non versa la quota di retribuzione richiesta

La festa è finita. O almeno bisogna darsi una bella regolata. Lo dicono i tesorieri dei principali partiti italiani, che in questi giorni hanno approvato i bilanci del 2011. Conti quasi tutti in attivo, per cifre anche consistenti, come i sei milioni e mezzo di euro di avanzo della Lega nord “post Belsito“. Ma la nuova legge approvata dopo gli scandali sulla gestione di fondi del Carroccio e della Margherita dimezzerà i “rimborsi” provenienti dello Stato. I partiti, allora, dovranno “ampliare l’autofinanziamento” e “contenere gli oneri di esercizio”, come ha affermato per esempio il tesoriere del Pdl Rocco Crimi. Meno spese, insomma, e più energie dedicate alla raccolta di fondi da militanti e supporter. 

Crimi ha anche definito “imprescindibile” un “piano di recupero degli arretrati dei versamenti mensili dovuti dai parlamentari e consiglieri regionali”. E’ un’annosa questione del partito berlusconiano: una parte consistente degli eletti, dai parlamentari ai consiglieri regionali, non paga al partito la quota di compenso stabilita, tra i 500 e gli 800 euro mensili secondo la carica. Dall’analisi del bilancio dell’anno scorso era emerso un numero di “morosi” davvero sostanzioso: sul 28% dei parlamentari nazionali ed europei pesavano arretrati da saldare, mentre il 24% non aveva mai versato nulla, per un ammontare complessivo di 1 milione 670mila euro. Tra i consiglieri regionali le percentuali si alzavano rispettivamente al 41 e 37%, per un buco nella casse del partito di un milione 279 mila 153 euro. Totale, quasi 3 milioni di euro che mancavano all’appello. E che non devono essere ancora rientrati, a giudicare dall’appello del tesoriere.

In attesa dell'”austerity“, è La Lega a chiudere il 2011 con l’avanzo più sostanzioso, i già citati 6 milioni e mezzo di euro, seguita dal Pd con oltre 3 milioni 200 mila euro. Il Pdl mostra un segno più per quasi 500mila euro, ma alle preoccupazioni per la nuova legge si aggiunge il taglio di un milione di euro a una fidejussione accesa da Silvio Berlusconi. Una voragine da oltre 8 milioni di euro si è aperta invece nel partito co-fondatore del Pdl , Forza Italia. Ma non se la passa molto meglio l’avversario di sempre, Antonio Di Pietro: è di più di sei milioni il disavanzo registrato dall’Italia dei valori. In rosso di 300 mila euro anche l’Api di Francesco Rutelli, mentre Sel va in attivo per 14 mila euro. 

 

I BILANCI 2012 PARTITO PER PARTITO

Pdl. Bilancio da 49 milioni di euro per il Pdl, che chiude il 201, con un attivo di 475.340 euro. Ma nella sua relazione il tesoriere Rocco Crimi mette in guardia: “L’evoluzione della gestione nell’anno 2012 si annuncia oltremodo complessa”. Con un risultato finale che si profila “negativo”, e già prendono corpo le preoccupazioni per il 2013, anno elettorale: “Rilevanti incognite si intravedono poi in relazione alla gestione finanziaria del 2013, anno in cui sono in programma le elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale”, afferma Crimi.

Oltre alla nuova legge sui rimborsi elettorali, a fare la differenza nei conti del Popolo della libertà è soprattutto il taglio di circa un milione della fidejussione che Silvio Berlusconi ha sempre assicurato al partito, passata da 5.366.096 del 2010 ai 4.064.996 del 2011. Il Pdl è alle prese con la complessa gestione dell’eredità da Forza Italia e An, ha aperto altre 22 sedi regionali, che ora sono in totale 92. Dopo 23 assunzioni, i dipendenti sono 84.

Il bilancio del Pdl riporta un segno più per le quote associative, aumentate di  ben 8.821.778 euro, ma tra le varie voci di bilancio c’è l’affitto che il partito paga a Forza Italia per l’uso delle sedi di via dell’Umiltà e anche di via del Plebiscito (circa 4 milioni). 

Forza Italia. Altro caso di partito politicamente non attivo, dopo la nascita ufficiale del Pdl nel 2009. Il bilancio del 2011 chiude in perdita con un disavanzo di esercizio di 8.175.374 euro, e toccando i livelli del 2007 per quel che riguarda il disavanzo patrimoniale. Anche per Fi, si legge nella relazione di accompagnamento, “la prevedibile evoluzione della gestione nell’anno 2012 si profila alquanto sfavorevole”. La nuova legge che dimezza i rimborsi, si spiega, toccherebbe anche la quota del 2008 “ceduta pro soluto dal Pdl a un istituto bancario. Pertanto, il Pdl dovrebbe restituire all’istituto concessionario un importo che si stima in oltre 20 milioni di euro. Quest’ultimo dovrà gravare in misura pari al 75% su Forza Italia”. Se non bastasse, “si valuta che l’indebitamento sia destinato ad aumentare in modo rilevante”.

Lega nord. La Lega chiude con un avanzo di 6.576.776,76 il primo bilancio dell’era “post Belsito“, il tesoriere al centro dello scandalo sulla gestione dei fondi del partito che ha travolto anche “the family” Bossi. Lo spiega il nuovo tesoriere Stefano Stefani, nella relazione pubblicata su la Padania. Nel documento si spiega che la Lega ha ricevuto contributi elettorali per 17.613.520,09 euro, mentre le sovvenzioni da eletti sono state di poco più di 6 milioni e di circa 1,8 milioni quelle da altre persone fisiche. I proventi del tesseramento hanno superato il milione di euro. Il bilancio evidenzia disponiblità liquide per 12.796.058,96 euro che, chiarisce Stefani, sono “tutti depositati in banche in Italia”. 

Pd. Avanzo di 3.237.165,77 euro per il Partito democratico nel 2011. Nella relazione il tesoriere Antonio Misiani spiega tra le varie cose che i rimborsi dello Stato a vario titolo hanno raggiunto i 57.974.141,99 euro. Poco più di 5 milioni i contributi dei parlamentari; 413.390,44 euro i contributi da altre persone fisiche e 45 mila euro i contributi da persone giuridiche. Alla voce “contributi ad associazioni” (un totale di oltre 14 milioni, compresi i versamenti alle strutture locali del partito) figurano anche i 630mila euro andati alla lista Pannella. Le spese per il personale dipendente ammontano a 12.820.236,13 euro; quelle elettorali, di propaganda e comunicazione a oltre 16 milioni. Misiani tra l’altro annuncia che “nel corso dell’esercizio 2012 il Partito democratico interverrà in un’operazione straordinaria, in corso di definizione, finalizzata al rafforzamento patrimoniale e finanziario dell’editrice dell’Unità”.

Chiude in utile, anche se per un soffio (3.273 euro), la Eventi Italia, la società che organizza le feste e gli eventi e che è diventata anche l’editore di Youdem. Anche il tesoriere dei Democratici mette in guardia i dirgenti sul fatto che dall’anno prossimo bisognerà fare i conti con il dimezzamento del finanziamento pubblico.

Idv. E’ di 6.572.055,79 euro il disavanzo dell’esercizio 2011 di Italia dei valori, come risulta dal bilancio pubblicato sul sito del partito. Nella sua relazione, il tesoriere Silvana Mura spiega che il partito di Antonio Di Pietro ha avuto 9.218.198,32 di rimborsi dalla Camera e 1.856.069,58 dal Senato. Il costo del lavoro è passato da 926.703,75 a 1.258.057,57 euro, con 31 dipendenti. All’Idv hanno dato il loro contributo i parlamentari (594.000 euro) e il partito ha avuto anche i contributi per le campagne referendarie.

Alleanza per l’Italia. La formazione fondata da Francesco Rutelli – che è anche presidente della Margherita che ha approvato qualche giorno fa il primo bilancio del dopo Lusi – ha chiuso il bilancio per il 2011 con un disavanzo di 301.232,14 euro. Come spiega la relazione allegata, “lo sbilanciamento rispetto all’esercizio precedente, chiuso con un avanzo di gestione di euro 195.654,08, è dovuto principalmente alle minori entrate da tesseramento (-60%) e alle maggiori spese (+30%) per comunicazione politica e propaganda elettorale”.

Api ha avuto una tranche di rimborsi elettorali per le elezioni regionali del 2010 in Campania, Marche e Basilicata. Il partito “non possiede alcuna partecipazione in imprese di alcun genere” e ha avuto “libere contribuzioni” dal gruppo della Camera (119.800 euro) e dal Centro futuro sostenibile (127.194 euro), la fondazione di Rutelli.

Sel. Sinistra ecologia e libertà chiude il bilancio 2011 con un avanzo di circa 14 mila euro. “Di particolare rilievo – si legge nella nota – il dato delle entrate che si compongono per il 52% da rimborsi elettorali pari a 763.620 euro e per il 48% da contribuzioni private pari a 701.456 euro. Di queste, ben oltre 550mila euro da quote associative raccolte nazionalmente, oltre a circa 145mila euro di contribuzioni”. Sul fronte delle uscite, spiega ancora la nota, il 31% è rappresentato dalla gestione ordinaria, da servizi, stipendi e collaborazioni pari a circa 445mila euro. Mentre il restante 69% è destinato alle iniziative politiche, contributi per le strutture territoriali, comunicazione, per un totale di circa 980mila euro.

Sinistra Ecologia Libertà – sottolinea il tesoriere nazionale Sergio Boccadutri – non ha patrimoni e soprattutto non ha alcun investimento finanziario: le risorse sono raccolte esclusivamente per far crescere la nostra formazione politica”. Il partito di Nichi Vendola ha approvato il bilancio 2011 applicando, dice ancora la nota, un sistema innovativo centralizzato per il controllo antifrode del tesseramento e per garantire la tracciabilità di contributi e donazioni. Tutti i versamenti sono stati fatti solo con carta credito, bonifico o bollettino postale “per garantire la massima trasparenza”.