Cronaca

Pistoia, “Appalti truccati”: 23 arresti. “Lavori stradali sempre alle stesse ditte”

Le misure cautelari eseguite nei confronti di imprenditori e funzionari pubblici sono 11 in carcere e 12 ai domiciliari. La maggior parte degli appalti, secondo l'ipotesi di polizia e procura, venivano assegnati a un numero ristretto di aziende. Uno dei dirigenti pubblici accusato anche di concussione: avrebbe preteso sponsorizzazioni di "Pistoia Blues"

Associazione per delinquere, turbativa d’asta, corruzione e concussione. Sono i reati per i quali la polizia di Stato di Pistoia ha eseguito stamani 23 ordinanze di custodia cautelare (11 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) emesse dal gip di Pistoia nei confronti di imprenditori e funzionari pubblici, nell’ambito di un’inchiesta su appalti di varia natura, in particolare quelli per lavori stradali e edili. All’operazione ”Untouchables” ha collaborato personale della Direzione centrale polizia di prevenzione e dalle Digos delle questure di Firenze, Prato, Lucca, Pisa, Massa e del Reparto prevenzione crimine Toscana) e della Guardia di Finanza.

Le indagini svolte dalla Digos di Pistoia e coordinate dal sostituto procuratore Francesco Sottosanti sono iniziate nell’ottobre 2010, anche con intercettazioni telefoniche ed hanno riguardato il sistema di assegnazione dei lavori pubblici di vari enti in Provincia di Pistoia.

I primi accertamenti hanno riguardato il servizio lavori pubblici del Comune di Pistoia e i rapporti, definiti “amicali”, tra il responsabile dell’ufficio e gli imprenditori che ottenevano l’aggiudicazione delle gare: un elemento che ha trovato un primo riscontro nell’analisi dei tabulati telefonici, che hanno evidenziato e confermato i contatti al di fuori dell’ambito lavorativo. Quindi l’esame delle determine dirigenziali, consultabili sul sito internet del Comune di Pistoia a partire dal 2006 a firma dello stesso dirigente del servizio lavori pubblici.

E’ stato così rilevato che la maggior parte dei lavori edili e stradali (aggiudicati mediante affidamento diretto, mediante procedura negoziata con o senza pubblicazione di bando ovvero mediante la procedura aperta dell’asta pubblica) erano stati sistematicamente assegnati ad un numero ristretto di operatori economici della provincia di Pistoia e che essi coincidevano proprio con quegli imprenditori che avevano rapporti frequenti e confidenziali con il dirigente del servizio. 

Le indagini hanno consentito anche di ipotizzare il reato di concussione in relazione ai contributi versati per il “Festival Blues” di Pistoia del 2011. Secondo gli inquirenti, infatti, le sponsorizzazione venivano richieste e pretese dal dirigente del servizio lavori pubblici del Comune di Pistoia in misura percentuale sull’ammontare dei lavori edili e stradali che egli aveva fatto ottenere agli imprenditori privati, i quali dovevano aderire a tali richieste per poter ottenere in futuro ulteriori lavori dall’amministrazione locale.

Infine il gip ha accolto anche la tesi della Procura, secondo la quale esisteva ed operava un’associazione a delinquere ai fini della corruzione e della turbativa d’asta che coinvolgeva imprenditori e funzionari pubblici insieme ad un’altra persona (definito nell’ordinanza come promotore ed organizzatore) che vantava molteplici conoscenze negli ambienti politici locali e regionali e nelle varie amministrazioni locali.