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Ultimatum Ue a Google, possibile abuso di posizione dominante. Almunia: “Risponda”

Il commissario per la concorrenza in una lettera: "Diamo la possibilità di presentare, nelle prossime settimane, proposte di soluzioni per evitare le nostre preoccupazioni”. L'iniziativa odierna è l'evoluzione dell'inchiesta aperta nel 2010 sul motore di ricerca Usa

Guai all’orizzonte per Google. A turbare i sonni del gigante web è la Commissione europea, tramite una lettera inviata oggi dal commissario per la concorrenza Joaquìn Almunia. La lettera esprime la preoccupazione della Uein merito a un possibile abuso di posizione dominante da parte del motore di ricerca americano. Il commissario per la concorrenza chiede a Google di esprimere “proposte vincolanti” per quattro problemi legati all’attività della società di Mountain View. L’accusa di abuso di posizione dominante non è nuova. Si tratta infatti dell’evoluzione di un’inchiesta aperta a fine 2010 dall’antitrust sull’attività del motore di ricerca, che fissava l’attenzione su alcuni dei punti ripresi oggi da Almunia. La società di Mountain View, in fase di avvio dell’inchiesta, aveva evitato contrapposizioni annunciando di essere pronta a “lavorare con la Commissione per affrontare le loro preoccupazioni”.

Ora i nodi vengono al pettine. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Almunia, gli elementi oggetto delle denunce ricevute dalla Commissione e riportate nella lettera inviata oggi riguardano i link verso propri servizi dal motore di ricerca, il modo in cui si copiano i contenuti di altri motori senza autorizzazione, la gestione della pubblicità e la portabilità della ricerca. I rapporti tra Google e Ue avevano già subito un brusco ribasso in occasione della pubblicazione delle nuove condizioni di utilizzo dei servizi della società Usa, che avevano provocato la reazione della vice presidente della Commissione Europea Viviane Reding. In quell’occasione la Reding aveva chiesto ai vertici dell’azienda “una pausa di riflessione” per verificare la compatibilità delle nuove regole con la normativa europea sulla privacy.

Questa volta Almunia usa toni decisamente più minacciosi: “Diamo a Google la possibilità di presentare, nelle prossime settimane, proposte di soluzioni per evitare le nostre preoccupazioni”. Un messaggio che suona come un ultimatum e lascia presagire la possibilità futura di interventi “incisivi” da parte della Commissione. Contattato dal fattoquotidiano.it, un portavoce di Google ha dichiarato “abbiamo solo dato un rapido sguardo agli argomenti della Commissione. Non siamo d’accordo con le conclusioni ma siamo aperti a discutere qualsiasi preoccupazione della Commissione. La competizione sul web è cresciuta drammaticamente negli ultimi due anni, da quando la Commissione ha cominciato ad esaminare il caso, e le pressioni competitive con cui Google si confronta sono enormi. Non c’è mai stata maggiore innovazione online.”