Cronaca

Grillo, Napolitano e la polemica sul boom Inchiesta sui commenti offensivi nei blog

Il Capo dello Stato aveva ironizzato sul successo dei Cinque Stelle, il comico aveva replicato. Poi la notizia è rimbalzata su diversi siti. I pm di Nocera indagano per individuare eventuali commenti o invettive. Intanto il leader del Movimento carica i suoi: "Ora bisogna scalare la montagna della democrazia"

La Procura di Nocera Inferiore ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di offesa all’onore e al prestigio del capo dello Stato. La polizia postale ha ricevuto il mandato dal magistrato di accertare su quali siti, inneggianti a Beppe Grillo, siano comparsi commenti, invettive (o peggio) che possano configurare il reato. Il tutto nasce dal commento di Giorgio Napolitano, l’8 maggio, al risultato della prima tornata delle comunali quando il capo dello Stato, davanti all’affermazione elettorale dei grillini, aveva detto: “Di boom ricordo solo quello degli anni Sessanta in Italia; altri boom non ne vedo”. Una battuta che Beppe Grillo aveva duramente contestato dal suo blog subito “linkato” da altri commentando le invettive del leader del Movimento 5 Stelle contro il Colle.

Ora il procuratore di Nocera, Giancarlo Izzo, ha delegato la Polizia postale di Salerno ad individuare gli amministratori dei siti internet e dei blog che hanno consentito la pubblicazione di commenti con frasi offensive contro il presidente della Repubblica. Il lavoro della Polizia postale di Salerno sarà incentrato su quei commenti, ritenuti oltraggiosi, postati su alcuni siti internet di natura politica, social network e blog, all’indirizzo del presidente della Repubblica, divenuto bersaglio dei frequentatori della rete, che non avrebbero gradito il suo commento al successo elettorale del movimento 5 Stelle di Beppe Grillo.

Per ora Grillo non commenta l’iniziativa giudiziaria della Procura ed oggi sul suo blog ha invitato, citando Lenin, il movimento a “scalare la montagna della democrazia”. Ora – scrive – bisogna “rifiatare e poi andare ancora avanti, mentre le vecchie sirene barbute del potere, i filosofi del nulla della sinistra e i piduisti al potere ci hanno insultato, ignorato, sbeffeggiato (e ancora lo fanno) con il megafono dei loro giornalisti servi”. “La vetta è forse ancora lontana, ma ci arriveremo, un passo alla volta, non abbiamo fretta – conclude – Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?), Noi neppure”.

L’articolo sul blog si apre con un video tratto dalla scena finale di “La montagna sacra”, film del 1973 del drammaturgo franco-cileno Alejandro Jodorowsky. La scena mostra alcuni uomini che scalano una montagna sulla cui vetta è in corso un vertice. Al tavolo siedono nove saggi che si rivelano soltanto dei fantocci. Il gruppo è alla ricerca del segreto dell’immortalità, il maestro del gruppo rivela loro che il segreto è vivere. Il gruppo di persone a quel punto prosegue il suo cammino verso una ulteriore vetta.