Politica

Monti: “L’Imu torna perchè l’Ici abolita quando non si poteva”

Il presidente del consiglio ha espresso sdegno perché "chi si vuol candidare per il governo del proprio paese non può giustificare l'evasione fiscale". Se non si vuole tassare la prima casa, rilancia il premier, "il governo è pronto a valutare una patrimoniale"

Mario Monti non ci sta. Dopo le dichiarazioni di Roberto Maroni che ha lanciato lo sciopero fiscale contro l’Imu e di Beppe Grillo che aveva paragonato le tasse alla mafia, e soprattutto dopo la durissima intervista dell’ex ministro Tremonti al Corriere della Sera il premier ha risposto seccamente: “Se all’Imu si preferisce la patrimoniale, il governo è pronto a valutare ogni proposta che garantisca la parità di gettito effettivo”. Poi la stoccata al precedente governo: ”Se oggi c’è l’Imu bisogna accettare l’amara verità, cioè che 3 anni fa è stata abolita l’Ici sulla prima casa senza valutare le conseguenze, in una situazione economica che non lo permetteva”. L’Italia ha ereditato decenni di politiche non serie, almeno a sentire Monti: “Ci sono responsabilità del passato che causano l’attuale pressione fiscale e tutti invocano la riduzione delle tasse. Il governo non si diverte ad imporre tasse elevate. Gli italiani non sono sprovveduti. La dimuzione del carico fiscale è possibile se tutti paghiamo le tasse e se tutti riconoscono che l’illegalità è immorale”. Per il primo ministro il vero balzello da sopprimere subito c’è: “Una pesantissima tassa occulta è la corruzione dilagante negli appalti, nelle assunzione e nella gestione delle risorse pubbliche”. Durante la conferenza stampa poi Monti ha conferito l’incarico di razionalizzare la spesa pubblica a Enrico Bondi.

Il presidente del consiglio, inoltre, ha espresso “sdegno”, perché “chi si vuol candidare per il governo del proprio paese non può giustificare l’evasione fiscale, né tanto meno invitare a non pagare le tasse o a istituire personali e arbitrarie compensazioni tra crediti e debiti verso lo Stato“. Il riferimento è un chiaro richiamo, oltre che a Maroni e Grillo, ad Angelino Alfano, che ieri invitava gli imprenditori che vantano crediti con lo stato a non pagare le tasse per uguale misura. Il premier ha ribadito inoltre che l’Italia si trova di fronte a problemi “seri, avendoli ereditati da decenni di politiche spesso non serie. Ci sono responsabilità del passato che sono causa dell’attuale pressione fiscale. Le irresponsabilità che troppo spesso vediamo nel presente nascondono errori gravi di chi ha schiacciato le generazioni future che oggi sono arrivate con un peso tributario che è servito a mantenere livelli di benessere“. 

Parole che provocano un’immediata levata di scusi da parte del Pdl. Sull’Imu: “A Monti che a pochi giorni dal voto amministrativo attacca piccato chi gli consente di governare e dice che è buona e giusta la tassa sulla prima casa va ricordato che a tagliare e mettere sempre nuove tasse è capace qualsiasi contabile a riposo diplomato in ragioneria. In confronto il tanto censurato Tremonti mi sembra un gigante”, così il Coordinatore nazionale Ignazio La Russa. Sul riferimento ad Alfano invece interviene Daniele Capezzone: “Ci sarà tempo per una valutazione complessiva dei toni e dei contenuti della conferenza stampa tenuta dal presidente Monti. Sin d’ora, però, appare grave, sorprendente e molto spiacevole che si mettano sullo stesso piano o comunque si confondano l’evasione fiscale e una proposta di civiltà come quella di compensare tasse e crediti delle imprese verso lo Stato”. Sull’attacco al precedente governo prende la parola Fabrizio Cicchitto: ”Quanto ai riferimenti sul passato, riteniamo francamente che sia un inutile esercizio polemico quello di aprire su di esso un dibattito rispetto al quale avremmo molte cose da dire”.