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Fisco, ok del governo: le tasse non aumentano, ancora lotta agli evasori, ma niente sgravi

Tra gli obiettivi del provvedimento approvato dal consiglio dei ministri "maggiore certezza al sistema tributario, migliorare i rapporti con i contribuenti e proseguire nel contrasto all’evasione". Sarà riformato il catasto, la carbon tax finanzierà le rinnovabili, verso un'imposta unica per autonomi e commercio. Fissato il tetto per i manager pubblici: 293mila euro

Via libera del consiglio dei ministri alla delega fiscale che pone le basi della riforma del fisco senza toccare le aliquote Irpef. Non ci sarà alcun fondo taglia tasse o per gli sgravi fiscali, utilizzando i proventi del recupero dell’evasione. Dopo circa tre ore di riunione il governo ha approvato il ddl di riforma che andrà a sostituire la vecchia delega Tremonti ferma in Parlamento.

Nessun intervento sull’Irpef, salta la soppressione dell’Irap prevista dal governo Berlusconi e l’ipotesi di far confluire i proventi della lotta all’evasione in un fondo da destinare a futuri sgravi fiscali, così come ipotizzato in alcune bozze circolate nelle ore precedenti l’approvazione del provvedimento. Nella delega viene inserita la riforma del catasto con il passaggio dai vani al metro quadrato per la determinazione del valore patrimoniale dell’immobile.

Confermato lo sfoltimento degli sconti fiscali, le cosiddette “Tax expenditures”, ma con un occhio di riguardo per le spese sulla famiglia, la salute e per i soggetti svantaggiati. Sul fronte anti-evasione si prevede il monitoraggio con l’obbligo di redigere un rapporto annuale. Dentro anche le cosiddette “green taxes”, le imposte finalizzate a preservare l’equilibrio ambientale e la carbon tax il cui gettito sarà destinato alla revisione del sistema delle fonti rinnovabili. Il governo avrà poi il compito di ridefinire l’abuso di diritto, cioè il conseguimento di vantaggi fiscali attraverso l’uso di strumenti giuridici distorti, anche se non contrastanti con la legge.

La decisione di non inserire il fondo nella delega è legata a questioni contabili: non è possibile finanziare una spesa in corso d’anno con i proventi, ancora non in cassa, della lotta all’evasione.

In giornata si era saputo che la prima rata dell’Imu scadrà il 16 giugno, mentre non verrà soppressa l’Irap, come previsto dal governo Berlusconi.

L’indirizzo generale è quello di “proseguire nel contrasto all’evasione e all’elusione e nel riordino dei fenomeni di erosione fiscale”, tanto sarà potenziata, con questo ddl, la tracciabilità dei pagamenti e l’utilizzo della fatturazione elettronica”.

In particolare il provvedimento ha anche l’obiettivo di “dare maggiore certezza al sistema tributario, migliorare i rapporti con i contribuenti e proseguire nel contrasto all’evasione fiscale”, mentre per ciò che riguarda l’economia sommersa saranno introdotte sanzioni a carico dei datori di lavoro che impiegano extracomunitari senza permesso di soggiorno. Il disegno di legge delega fiscale, insomma, vuole, secondo le intenzioni del governo, correggere alcuni aspetti critici del sistema fiscale italiano per renderlo più equotrasparente ed orientato alla crescita economica.

Salta fondo taglia tasse. La misura prevedeva di destinare i proventi della lotta all’evasione a futuri sgravi fiscali ma nella nota di Palazzo Chigi non ce ne è traccia.

Riforma del catasto: dai vani ai metri quadri. Il valore dei fabbricati sarà definito in base a localizzazione, qualità dell’immobile e superficie in metri quadri. Per le unità immobiliari urbane si farà riferimento ai valori medi di mercato negli ultimi tre anni. La rendita media ordinaria sarà valutata attraverso l’analisi delle statistiche sui valori di mercato; inoltre sono previsti meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità immobiliari. Nessun aumento del prelievo fiscale: la revisione delle rendite sarà contestuale alla riduzione delle aliquote.

Stabilizzazione del 5 per mille. Verrà anche razionalizzato e stabilizzato l’istituto del 5 per mille.

Taglio degli “sconti”, commissione per le tutele per la famiglia. Si prevede la possibilità di costituire una commissione indipendente e di eliminare, ridurre o riformare le spese fiscali che appaiono in tutto o in parte ingiustificate alla luce delle mutate condizioni socio-economiche. Tutelate le spese per famiglia, salute e le situazioni di svantaggio economico o sociale, il patrimonio artistico e culturale, la ricerca e l’ambiente.

Rapporto annuale sulla lotta all’evasione. sarà introdotto l’obbligo di redigere un rapporto annuale, all’interno della procedura di bilancio, sulla strategia seguita e sui risultati conseguiti. La delega definisce metodologie di stima e rilevazione dell’evasione attraverso il confronto tra i dati di contabilità nazionale con quelli dall’anagrafe tributaria; questi risultati saranno calcolati e pubblicati ogni anno, con partecipazione dell’Istat, dell’amministrazione finanziaria e di altre amministrazioni pubbliche.

Evasione: ecco l’abuso di diritto, riviste le sanzioni penali. Viene introdotta una definizione generale di abuso del diritto che sarà unificata con quella dell’elusione, rendendola applicabile a tutti i tributi. Verrà anche attuata una revisione del sistema sanzionatorio penale secondo criteri di predeterminazione e proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti. Verrà dato più rilievo al reato tributario per i comportamenti fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e utilizzo di documentazione falsa; mentre si prevede l’esclusione della rilevanza penale per i comportamenti ascrivibili all’abuso del diritto e all’elusione fiscale.

Contenzioso tributario, incentivi per chi controlla il rischio. Prevista la procedura stragiudiziale per liti di modesta entità. Per i soggetti di maggiori dimensioni è prevista l’introduzione di sistemi aziendali di gestione e controllo del rischio fiscale. Alle aziende che attiveranno questi sistemi interni di controllo saranno garantiti una serie di incentivi in termini di minori adempimenti, riduzione delle sanzioni e minori accertamenti; mentre per le imprese di minori dimensioni sarà rivisto ed ampliato lo strumento del tutoraggio.

Arriva l’Iri, resta l’Irap. Arriva l’Iri, l’imposta unica sul reddito imprenditoriale. Si prevede che la tassazione dei redditi prodotti dalle imprese commerciali e dai lavoratori autonomi venga assoggettata ad un’unica imposta. Si stabilisce la deducibilità dalla base imponibile di questa imposta dalle somme prelevate dall’imprenditore, dal professionista o dai soci come remunerazione. Per i contribuenti di minori dimensioni si prevede la possibilità di introdurre il pagamento a forfait di un’unica imposta in sostituzione di quelle dovute. Salta la soppressione dell’Irap prevista dalla vecchia delega.

Carbon tax a sostegno rinnovabili. Il gettito derivante dall’introduzione della carbon tax è destinato prioritariamente alla revisione del sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili. L’entrata in vigore delle disposizioni riguardanti la fiscalità ambientale sarà coordinata con la data di recepimento della disciplina armonizzata decisa a livello europeo.

Razionalizzazione Iva. Si razionalizzano l’Iva e le altre imposte indirette come quelle di registro, di bollo, ipotecarie e catastali, sulle concessioni governative, sulle assicurazioni e sugli intrattenimenti, con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti e razionalizzare le aliquote.

Riviste le tasse sui giochi contro la ludopatia. Verrà rivista la tassazione dei giochi e il loro regime, con la finalità prevalente di prevenire la ludopatia, tutelare i minori e inibire forme di pubblicità.

Tetto per gli stipendi dei manager pubblici. Sempre oggi la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il decreto del presidente del Consiglio Mario Monti che ha stabilito in 293.658 euro il tetto per gli stipendi dei manager della Pubblica amministrazione. Il decreto entrerà in vigore domani e riguarda chiunque abbia un rapporto di lavoro subordinato o autonomo a carico delle pubbliche finanze.