Cronaca

Ferrieri, dopo quasi un anno revocato il permesso per il presidio a Montecitorio

Nel giugno scorso ottenne il regolare permesso di occupazione del suolo pubblico per motivi di salute, un certificato medico provava che Ferrieri doveva ripararsi dal sole perché presentava sul corpo diverse ustioni dovute alla calura estiva. La Digos: "C'è stata, nei confronti del presidio, enorme pazienza e grande comprensione per le ragioni della protesta, ma ormai ogni giorno dobbiamo respingere i manifestanti che vengono qui e vogliono montare una tenda per protesta"

Gaetano Ferrieri quasi un anno fa decise di inscenare una curiosa protesta contro i costi della politica: vivere davanti alla Camera. Oggi dopo 316 giorni il sindaco di Roma Gianni Alemanno gli ha revocato il permesso per il suo gazebo e, subito i vigili accompagnati dagli uomini della digos hanno smantellato il presidio. Nel giugno scorso ottenne il regolare permesso di occupazione del suolo pubblico per motivi di salute, un certificato medico provava che Ferrieri doveva ripararsi dal sole perché presentava sul corpo diverse ustioni dovute alla calura estiva.

Il problema però non sarebbe Ferrieri, infatti stando alle parole di un dirigente della digos presente allo sgombero “c’è stata, nei confronti del presidio, enorme pazienza e grande comprensione per le ragioni della protesta, ma ormai ogni giorno dobbiamo respingere i manifestanti che vengono qui e vogliono montare una tenda per protesta. I turisti che passano da qui non riuscivano a capire il perché ci fosse una tenda del genere sempre montata in piazza”.

Ferrieri, classe ’57, nato a Belluno, ha lanciato anche uno sciopero della fame e non molla: “Ho accettato la revoca dell’autorizzazione per il gazebo, non sono un rivoluzionario, seguo le norme civili. Ma io resto qui, non mi muovo. Sono del nord, sono abituato, ero qui anche sotto la neve”.

La sua battaglia civile nasce dai suoi interessi, si definisce un esperto di contabilità: “Ho esperienza contabile, conosco le leggi dello Stato, ho inventato il 5 x mille. Bisogna tagliare 100 miliardi, documentati, di privilegi tra stipendi, auto blu, province. Ho presentato petizioni e documenti, anche alla Camera dei deputati. Sono qui che aspetto”.

Ferrieri racconta ancora: “Io non sono un pazzo, ho due figlie, non ho interessi politici, non cerco visibilità né spazio né ritorni particolari. Ma non voglio lasciare ai miei figli un Paese in mano a questa gentaglia qua, bisogna cacciare questi signori che stanno rivinando il Paese. Solo ieri ci sono stati altri tre suicidi per la crisi, fin dove vogliono arrivare?”.