Economia & Lobby

Crisi, male l’asta dei Btp a 3 anni. Spread sopra i 365 punti, Borse in positivo

Il mancato raggiungimento dell’obiettivo massimo di collocamento nell’asta dei titoli di Stato ha appesantito le piazze europee che solo nel pomeriggio tornano positive

Il Tesoro ha venduto 2,88 miliardi del Btp triennale marzo 2015, contro 3 miliardi di obiettivo massimo di collocamento. Il rendimento è salito al 3,89% contro il 2,76% del mese scorso, segnando un massimo dallo scorso gennaio. E dopo un’apertura piuttosto stabile a 375 punti, è calato lo spread fra bund e btp a dieci anni che scende sotto quota 360 punti. Al momento il differenziale è quotato a 367 punti, con un rendimento dei nostri titoli a dieci anni al 5,38%. In calo anche lo spread dei Bonos spagnoli che torna sotto quota 400, fermandosi al momento a 398 punti.

Il mancato raggiungimento dell’obiettivo massimo di collocamento nell’asta dei Btp italiani appesantisce le Borse europee che, ad eccezione di Francoforte, erano tutte negative. Nel pomeriggio però, recuperano e diventano positive. A Londra l’indice Ftse 100 avanza dello 0,07%, a Milano l’indice Ftse Mib cresce dello 0,31%, dopo l’asta dei Btp. A Francoforte il Dax sale dello 0,72% e a Parigi il Cac 40 guadagna lo 0,23%. Madrid perde l’1%.

Il ministero dell’Economia ha anche collocato due miliardi di Btp fuori corso d’emissione con scadenze rispettivamente a novembre 2015, febbraio 2020 e agosto 2023. In particolare, il primo titolo è stato piazzato per 395 milioni a un tasso del 3,92%, il secondo per 687 milioni al 5,04% e il terzo per 918 milioni al 5,57%. L’ammontare collocato è il massimo previsto. “Abbiamo fatto la scelta di non prendere tutta la domanda che c’era, perché non abbiamo questa urgenza di fare funding a tassi che, secondo noi, non sono quelli giusti”, ha detto il viceministro Vittorio Grilli. I risultati dell’asta spiega “sono nelle aspettative. Abbiamo avuto una forte domanda”, mentre “i tassi devono rispondere alle attuali condizioni di mercato”.