Politica

Fondi ai partiti, “subito una legge sui controlli”. Ma resta il nodo del finanziamento

Dopo i casi Lega e Margherita, la maggioranza che sostiene Monti assicura la rapida approvazione di una nuova legge che garantisca maggiori controlli sui bilanci delle forze politiche. Possibile l'approvazione in Commissione alla Camera, senza passare per l'aula. Più complicata la riforma complessiva

Un intervento immediato su trasparenza e controlli dei bilanci dei partiti, magari prevedendo la restituzione dei fondi non spesi con rendicontazione certificata. Poi, a stretto giro, continuare a lavorare sulla riforma dei meccanismi di finanziamento, oggetto di numerose proposte di legge per l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera. E’ il piano della maggioranza dopo i ripetuti scandali legati ai fondi di partito, dalla Margherita alla Lega, secondo fonti parlamentari.

Una riunione con i tesorieri e “tecnici” è in programma domani. Si fanno i nomi di Rocco Crimi e Massimo Corsaro per il Pdl, Bendetto della Vedova per Fli, Giampiero D’Alia per l’Udc, Antonio Misiani e Gianclaudio Bressa per il Pd. A loro il compito di arrivare a una sintesi dopo le telefonate intercorse a Pasquetta tra ‘A-B-C’, cioè i leader di Pdl, Pd e Udc Alfano, Bersani e  Casini. Sintesi che non dovrebbe portare a una richiesta di decreto legge, perché i partiti non intendono delegare al governo la propria riforma.

“L’approvazione delle nuove norme sui finanziamenti ai partiti può avvenire in Commissione in sede legislativa per assicurare tempi brevissimi sia alla Camera che al Senato”, ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. “Vanno introdotti immediati severi controlli. Non si perda tempo, si agisca nel giro di pochi giorni”. Sulla stessa linea l’Udc, con il vicepresidente del gruppo alla Camera, Gianluca Galletti: “L’importante che nel più breve tempo possibile si arrivi ad una riforma del sistema elettorale”. E per il Pd “la questione non è più rinviabile”, ha sottolineato la capogruppo in Senato Anna Finocchiaro, “il Pd è pronto in Parlamento ad assecondare la strada più breve per arrivare a questo risultato”.

Su come finanziare i partiti, invece, le proposte variano da quella del segretario del Pdl, Angelino Alfano (“una forma di finanziamento attraverso meccanismi come il 5 per mille ci vede favorevoli e ci stiamo lavorando”, ha detto) a chi come il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, del Pd, è per l’abolizione del finanziamento stesso (“io sono per la totale abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Non modifica, abolizione. E abolizione anche del finanziamento pubblico ai giornali”).

La commissione Affari costituzionali di Montecitorio è convocata di nuovo domani per l’esame delle proposte di legge abbinate sull’attuazione dell’articolo 49 (“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”). Relatore è il “responsabile” Andrea Orsini, di Popolo e Territorio. Per approvare una norma in commissione senza passare per l’aula è necessaria l’unanimità dei capigruppo o l’accordo di oltre i quattro quinti dei deputati, con l’ok del governo.