Politica

Rutelli e il futuro diventa sostenibile

Come sono lontani i tempi di “Piacione”! Rutelli, uno dei più graziosi del club maschile Montecitorio, ha fatto i capelli bianchi. Le rughe d’espressione, così Clooney così charming, si sono appesantite di preoccupazione.

L’infame Lusi lo sta trascinando nel ginepraio dei rendiconti. Dove sono finiti i 284.000 euro avanzati dai chissà quanti versati per farlo eleggere sindaco senza riuscirci? Secondo i giornali in una fondazione “trasversale ai partiti” (l’appetito per le cariche è uno dei massimi valori condivisi ), abitata da parecchi del Pdl e presieduta da lui. Rutelli il duttile. Già radicale, già margherita, già piddì, già api e poi chissà.

Si va avanti per anni, tranquilli e sereni, cambiando animale o vegetale, querce olivi asinelli api… ci si allea, ci si smarca, si riprende da capo. Nuovi nomi, vecchie storie. Poi arriva un “ladro” e va tutto per aria. Tocca sottoporsi a una serie di esami di incoscienza. C’è di che perdere aplomb e abbronzatura : “Non esiste un euro andato a Cfs che non sia stato utilizzato per il Cfs”. Ohibò: e il Cfs cos’è? Il Centro per un Futuro Sostenibile. E che fa? La Fondazione. Quella che se ti avanza qualche 284.000 euro, lo metti lì. Così il futuro diventa sostenibile. Il futuro di chi?

Il Fatto Quotidiano, 18 Marzo 2012