Sport

Domeniche bestiali, dai magazzinieri cronisti al sogno di ogni calciatore

Ritornano protagonisti i tifosi delle squadre minori italiane: se la settimana scorsa avevano lasciato a dirigenti e calciatori l’incombenza di tener sugli scudi gli arbitri, adesso, di prepotenza, si riprendono le prime pagine dei comunicati di giustizia sportiva. Nonostante ciò, però, qualche dirigente, probabilmente ex attore dei film di Lino Banfi, riesce a ritagliarsi il proprio spazio.

Su internet, invece, viene dato giusto risalto a un ruolo chiave del pallone dilettantistico, spesso però sottovalutato: quello del magazziniere. Sempre dalla rete una polemica spinosa, quella del limite tra sfottò e offesa: gli striscioni organizzati per un derby laziale, infatti, hanno acceso la vigilia della partita. Gli articoli della stampa locale poi consentono di formulare un interessante teorema: possibile che la complessità dei periodi usati dai cronisti sia inversamente proporzionale al gioco delle squadre che seguono? Arriva dal Vietnam, infine, la chicca della settimana: in un video il sogno di parecchi dei calciatori, dirigenti, tifosi e allenatori protagonisti di questa rubrica

A CHI GIRANO I PALLONI – “Toro scatenato versione campetto, pubblicità occulta e arbitri anticomunisti”

Se la “muleta” rossa del matador è l’oggetto che più serve a innervosire il toro, per qualche strano motivo la stessa reazione avviene in alcuni tifosi con la maglietta giallo fluorescente dell’arbitro. Lo dimostra un tifoso del Palomonte, squadra campana di II categoria che, secondo il direttore di gara: “ogni qual volta l’Arbitro transitava nelle vicinanze, dava in escandescenze, tentando di scavalcare la rete di recinzione ma veniva trattenuto platealmente da altri tifosi”. Chissà se poi i direttori di gara abbiano nel codice di deontologia professionale il divieto di fare pubblicità occulta, se così fosse, la multa di 500 euro affibbiata al San Paolo, squadra di eccellenza pugliese, poiché “propri sostenitori a fine partita lanciavano una lattina di Sprite piena che colpiva in testa un bambino addetto al ruolo di raccattapalle senza conseguenze”, sarebbe un chiaro esempio di violazione del regolamento.

Da valutare anche il comportamento dell’arbitro che ha squalificato Tommaso Troccoli, della Stella Jonica, Promozione pugliese, poiché “si dirigeva verso l’arbitro con il braccio alzato e con il pugno serrato proferendo una espressione minacciosa”, con pugno chiuso e braccio alzato, facile immaginare che l’espressione minacciosa fosse “Ha da venì Peppone”.

In chiusura, sempre in Puglia, settore giovanissimi regionali, un dirigente, Antonio Lavacca del Bellavista, e il suo atteggiamento (che fa capire anche come mai i calciatori dilettanti vengono su così scostumati) rimandano a un B movie di quelli con Lino Banfi, leggendo il referto del direttore di gara che racconta, “a seguito di una decisione arbitrale (Lavacca) protestava platealmente nei confronti del Direttore di Gara, al quale in gergo dialettale bestemmiava i morti nel mentre si allontanava dal terreno di gioco”, viene automatico in mente Oronzo Canà.

GOAL IN RETE: “Magazzinieri, pecore e pecorari”

C’è una legge non scritta nel calcio dilettantistico: nelle società chi comanda non è il mister, non è il presidente e non è il capitano, ma il magazziniere. In un gruppo di facebook, infatti, il magazziniere di una squadra di III categoria, il Galaxy Gromola, infatti, si improvvisa persino cronista, stilando addirittura il pagellone delle partite. Con scarsi risultati tuttavia: “Lo dico e lo ripeto – scrive in un post – la formazione era Sbagliata se Salerno Avrebbe giocato dal 1° Minuto le cose sarebbero andate diversamente comunque la squadra perde uomini a grappoli…”, meglio “se avrebbe” continuato a fare il magazziniere.

Caos a Latina, per il derby di Lega pro tra i locali e il Frosinone: i manifesti organizzati in segno di sfottò contro i ciociari, infatti, hanno causato indignazione e un duro scambio tra stampa di Latina e ultras, con la domanda: “Meglio le pecore o i pecorari(così vengono sfottuti i ciociari)?”. Il suggerimento è di stare attenti a polemiche del genere: gaffe tra pecore, pecorini e pecorari, come dimostra quella del MIUR, sono sempre dietro l’angolo.

PENNE FUMANTI “Teoremi e squadre ordinatamente ben quadrate”

A leggere la stampa locale viene davvero il dubbio: possibile che periodi ultra-articolati facciano da contrappeso a partite poverissime di gioco? Così sembrerebbe, viste le frasi interminabili che usano i cronisti sportivi che seguono il calcio dilettantistico. Ad esempio, un periodo come “Il goal di Ascia con cui gli atleti cari al presidente Turco accorciavano le distanze ha riaperto il match grosso modo per un quarto d’ora nella ripresa, fino cioè al tris del Santa Croce siglato nelle battute finali che ha chiuso i conti”, riportato su “Il corriere di Gela”, se fosse stato un’azione di gioco avrebbe di sicuro mandato in confusione gli avversari, in questo caso, però, ad andare in confusione sono i lettori. Obbligatorio inoltre il passaggio su positanonews, dove dopo un sottotitolo come “una squadra senza nerbo rimedia alla men peggio”, le chicche come al solito sono varie, ad esempio: “tutto questo non bastava di fronte ad una SPAL ordinatamente ben quadrata”.

LA CHICCA DELLA SETTIMANA “Arbitri e reintegri”

E’ una scena che sogna ogni tifoso, dirigente e calciatore quella che arriva dal campionato vietnamita: un arbitro con il solito fare severo caccia un difensore, che si avvia mestamente negli spogliatoi. Dopo poco però il guardalinee segnala che l’espulsione è una decisione errata, e il direttore di gara è costretto a richiamare il calciatore negli spogliatoi. Si consiglia dunque ai tifosi di evitare di sparare proiettili ad aria compressa o tirare bottiglie ai guardalinee: se trattati bene hanno la loro utilità.