Cronaca

“E’ un infamone”: in un’intercettazione la condanna dell’imprenditore Orsi

Il colletto bianco della Eco 4, considerato la cerniera tra politica e camorra nell'affare dei rifiuti, è stato ucciso nel 2008. Ora emerge la conversazione tra due uomini del clan Iovine a proposito delle sue dichiarazioni ai magistrati. Tredici mesi prima dell'omicidio

Napoli, spazzatura nelle strade

“Hai letto il fatto dell’interrogatorio… di Michele Orsi, sul giornale?” “E’ un infamone”. “Se qui Luigi Guida… Luigi Guida dava fuoco a Casale”. E’ un colloquio tra due presunti camorristi, intercettato nell’aprile 2007. Tredici mesi dopo, Michele Orsi verrà ucciso.

Secondo Roberto Saviano, Orsi “era il Salvo Lima della camorra, fu assassinato per lanciare un messaggio ai politici”. Il suo nome non lascia indifferenti. E’ un nome che ha fatto la storia delle collusioni tra i clan Casalesi e gli imprenditori del business dei rifiuti. Ne era un punto di riferimento, in qualità di socio titolare, insieme al fratello Sergio, della famigerata Eco 4, aggiudicataria di una ventina di appalti per lo smaltimento della spazzatura nel casertano.

Negli atti dell’inchiesta su Nicola Cosentino, sotto processo per concorso esterno in associazione camorristica, la Eco 4 viene indicata come una delle cerniere tra la politica e le cosche, “controllata” dall’ex sottosegretario Pdl all’Economia (il pentito Gaetano Vassallo afferma di aver ascoltato Cosentino dire “la Eco4 song’io”). Michele Orsi fu trucidato il 1 giugno 2008, in pieno giorno, davanti a un bar di Casal di Principe, a pochi passi da casa. Arrestato insieme al fratello nel 2006, da più di un anno aveva iniziato a ‘parlare’. Non era una vera e propria collaborazione con la giustizia. Sta di fatto che i verbali di Michele Orsi stavano contribuendo a svelare il quadro dei rapporti tra i clan e la politica.

“Un infamone” quindi, secondo i guaglioni dei Casalesi. Che tra di loro ne parlavano con disprezzo. E’ il dettaglio che emerge dall’indagine che ha portato all’arresto del sindaco Pdl di San Cipriano d’Aversa, Enrico Martinelli, accusato di essere organico al clan di Antonio Iovine e di obbedire ai agli ordini di un boss suo omonimo e lontano parente, che da un bunker gli scriveva a macchina i pizzini coi nomi delle ditte alle quali aggiudicare gli appalti pubblici comunali.

Tre esponenti del clan, anch’essi arrestati nei giorni scorsi, il 20 aprile 2007 sono a bordo di una Panda. Senza sapere che una cimice installata dai carabinieri sta captando le loro parole. Un giornale ha appena pubblicato la notizia che Michele Orsi sta rendendo dichiarazioni nei confronti di Luigi Guida, detto ‘o Drink, reggente del clan Bidognetti. I tre discutono dell’articolo. “Hai letto il fatto dell’interrogatorio… di Michele Orsi, sul giornale? Lo hai letto dell’interrogatorio di Michele Orsi?” “E’ un infamone” commenta uno. “ “Se qui Luigi Guida… Luigi Guida dava fuoco a Casale”. Poco più di un anno dopo, l”infamone” sarà tolto di mezzo.