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Calcioscommesse, il Novara si cautela: farà monitorare il flusso di puntate sui suoi match

La società piemontese ha stretto un accordo con una società belga specializzata nell'analisi delle giocate. Al primo indizio di anomalie sarà informata la Lega Calcio e l'Ufficio Indagini della FIGC, oltre che i propri tesserati e i dirigenti della squadra avversaria. Non era mai successo in Italia

Lo stadio del Novara

Il Novara Calcio ha deciso, prima società in Italia, di stringere un accordo di consulenza con una società belga esperta in scommesse per monitorare le puntate sulle partite della propria squadra e, in caso di flussi anomali, denunciare il tutto alle autorità competenti. Dal 16 aprile la Federbet AISBL (Association Internationale Sans But Lucratif) – federazione di diritto che si occupa del controllo del gioco d’azzardo legato agli eventi sportivi – si impegnerà a controllare tutte le puntate effettuate sulle partite giocate dal Novara, con un occhio di riguardo sulle cosiddette giocate ‘Live‘, ovvero le scommesse in tempo reale. Al primo indizio di anomalie la società piemontese informerà la Lega Calcio e l’Ufficio Indagini della FIGC, oltre che i propri tesserati e i dirigenti della squadra avversaria coinvolta.

In questo modo, denunciando i flussi sospetti e ottemperando così all’obbligo di denuncia prescritto dall’articolo 7 del Codice di Giustizia Sportiva, il Novara potrà tutelarsi in sede penale cercando di ridurre gli effetti della responsabilità oggettiva delle società di calcio, prevista dall’articolo 4 del codice di Giustizia Sportiva della FIGC per i comportamenti scorretti di propri dirigenti, tesserati, dipendenti o tifosi. “Dopo un approfondito studio ci siamo domandati come poter evitare che la responsabilità oggettiva ricada sulla società dopo un comportamento di un tesserato che non si può controllare – spiega legale del club, Cesare Di Cintio – Esistono due livelli di responsabilità oggettiva, quello di una società che non decide di adottare alcun livello di prevenzione e quella che la riduce al minimo adottando un modello preventivo, dimostrando dunque un comportamento positivo e, pertanto, non potrà essere sanzionata dal massimo della pena prevista dalla giustizia sportiva”.

La società piemontese, inoltre, ha deciso per la predisposizione di un codice normativo di condotta ad uso interno per sensibilizzare i propri tesserati. “La Società Novara Calcio – si legge sul sito internet del club -, dopo aver approvato il modello di gestione ideato dal Legislatore con il D.Lgs 231/01, è passato alla predisposizione di un corpus normativo (in via di ultimazione) denominato ‘Codice Antifrode‘ contenente le procedure operative e avente ad oggetto le norme del Codice di Giustizia Sportiva, affinché ogni dirigente, dipendente e tesserato della Società sia istruito e, successivamente, sensibilizzato sui rischi connessi alla violazione di norme disciplinari”. Come tutte le altre squadre coinvolte nelle indagini sul calcioscommesse, anche il Novara rischia infatti pesanti penalizzazioni.

Ieri, intanto, è stato sentito dalla procura federale l’ex attaccante del Novara e della nazionale Nicola Ventola, che secondo le dichiarazioni del pentito Gervasoni si sarebbe adoperato per aggiustare la partita di Coppa Italia del 30 novembre 2010 vinta 3-0 dal Chievo sul Novara. Le altre partite della società piemontese su cui indagano le procure sono due ed entrambe del campionato di Serie B 2010-2011: si tratta di Novara-Ascoli (terminata 1-0, 2 aprile 2011), in cui sarebbero coinvolti diversi giocatori, tra cui l’attaccante Bertani, e di Siena-Novara (terminata 2-2, 1 maggio 2011) per cui il procuratore federale Palazzi la settimana scorsa ha sentito, oltre che giocatori e dirigenti del Siena, anche gli ex giocatori del Novara Drascek e Gheller. La situazione è critica per la società, tornata quest’anno in Serie A per la prima volta dopo cinquantacinque anni.

E così, tramite l’accordo con Federbet e la predisposizione di un codice di condotta interno, il Novara Calcio cerca un modo per tutelarsi il più possibile dagli schizzi del fango del calcioscommesse che hanno insozzato quella che altrimenti sarebbe stata una bella favola. Come scrive sul sito l’amministratore delegato del club, Massimo De Salvo, “nessuna società può pensare di non essere tenuta a trovare delle forme che la tutelino da eventuali comportamenti illeciti dei suoi tesserati (…) Ho grande rispetto dell’operato della magistratura, ma noi volevamo uno strumento che ci aiutasse a tutelarci prima della gara, senza peraltro volerci ergere ad esempio per le altre società”.