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Usa, studentessa chiede soldi per pillola. E in radio diventa una “prostituta”

Sandra Fluke è andata al Congresso per testimoniare a favore della contraccezione. Per questo è stata attaccata dal radiocronista conservatore Rush Limbaugh che l'ha definita più volte "una puttana" in trasmissione. Un'esagerazione che ha portato molti inserzionisti a ritirare la pubblicità e alcuni "falchi" a schierarsi contro il giornalista

Rush Limbaugh e Sandra Fluke

“Va tutto bene”, dice Rush Limbaugh ai 20 milioni di americani che ogni settimana ascoltano il suo show. Ma le ultime intemperanze del più incendiario e conservatore tra i “radio show hosts” d’America potrebbero diventare un problema. Sono al momento 42 gli inserzionisti che hanno ritirato la pubblicità dal “Rush Limbaugh Show”. Tra questi, ci sono nomi importanti come Aol, JCPenny e Capital One. Due stazioni, tra le circa 600 che mandano in onda il programma, hanno rescisso il contratto. E persino i candidati repubblicani alla presidenza, di solito ossequiosi con Limbaugh (che gli porta il voto di conservatori, fondamentalisti cristiani, truppe del Tea Party) spiegano imbarazzati che “Rush ha ragione, ma i toni sono sbagliati”.

I “toni sbagliati” sono quelli usati per attaccare Sandra Fluke, una studentessa di legge di Georgetown University che a fine febbraio è andata al Congresso Usa per testimoniare a favore della contraccezione. 30 anni, aspetto garbato, eloquio educato, cattolica, studentessa dell’università dei gesuiti più antica e prestigiosa d’America, Sandra era parsa ai democratici il testimonial perfetto per sostenere la battaglia di Obama a favore della contraccezione. Davanti a deputati e telecamere, Sandra ha fatto quello che doveva fare. Ha raccontato la storia di un’amica studentessa, che si è vista rifiutare da Georgetown University la copertura sanitaria per la pillola. La ragazza, ha spiegato Sandra, soffriva di cisti ovariche, “e spesso i contraccettivi orali sono prescritti per ragioni mediche non collegate alla prevenzione della gravidanza”. Il rifiuto di Georgetown, unito ai costi troppo alti della pillola, ha avuto un effetto: la ragazza ha sviluppato una cisti “grande come una palla da tennis”.

La testimonianza della Fluke non è piaciuta a Limbaugh, che con lo stile che gli è tipico, e che gli ha guadagnato l’adorazione di milioni di americani, è partito a testa bassa. Nei tre show successivi all’audizione al Congresso, Limbaugh ha insultato la Fluke 53 volte. L’ha chiamata “puttana”, “prostituta”, ha detto che “fa così tanto sesso che è sorprendente possa ancora camminare”, e si è ribellato all’idea “che i contribuenti americani paghino perché la Fluke possa fare liberamente del sesso”. Le filippiche di Limbaugh hanno scatenato la furia di altri commentatori conservatori. Tra questi, si è distinto il cartoonist Gary McCoy ha disegnato Sandra come una grassa signora di mezza età, che sbraita affinché “il governo stia lontano dal mio utero”, aggiungendo però subito “ma prima, paghi per la mia pillola”.

La valanga di insulti ha portato a una rapida controffensiva della parte opposta. Barack Obama ha telefonato personalmente alla Fluke, porgendole le scuse a nome di tutti gli americani. I democratici hanno cominciato a usare le registrazioni di Limbaugh come uno strumento della campagna elettorale, la prova che i repubblicani “fanno politica sul corpo delle donne”. La ragazza ha dovuto assumere un’agenzia di PR per sostenere la mole delle interviste richieste da networks, giornali, media internazionali. La testimonianza della Fluke è insomma diventata un ulteriore episodio della guerra sulla contraccezione che da mesi domina la politica americana. Con un’amministrazione, quella di Barack Obama, che ha chiesto di inserire la contraccezione tra i servizi gratuiti offerti alle donne da assicurazioni e datori di lavoro (con una deroga per quegli istituti religiosi – scuole, ospedali, gruppi no-profit – che ritengono la contraccezione “immorale”. In questi casi, i servizi contraccettivi verranno comunque garantiti gratuitamente dalle compagnie assicurative). E la destra repubblicana, i vescovi, gran parte dei gruppi conservatori che si ribellano all’idea che “tutti i contribuenti paghino per la pillola”.

La discussione ha, ovviamente, una forte dose di strumentalizzazione. In realtà, gli americani non saranno costretti a “pagare” per la contraccezione. Un recente studio di Brookings institution mostra che ogni dollaro investito nella contraccezione – che previene aborti, sterilizzazione, assistenza sociale per i minori più poveri – fa risparmiare sino a sei dollari al contribuente. I numeri hanno però a questo punto pochissima presa, in una discussione che per conservatori e religiosi d’America è diventata la prova dell’arroganza dell’amministrazione Obama, del suo tentativo di schiacciare la “libertà religiosa” (ai comizi di Rick Santorum cui abbiamo assistito in Ohio, la questione della contraccezione era il tema che sollevava più indignazione, e voglia di riscossa, tra gli elettori repubblicani).

Sia pure in un clima così “saturo”, gli insulti di Rush Limbaugh sono comunque apparsi davvero troppo. I candidati repubblicani alla presidenza hanno preso le distanze. Gli inserzionisti, travolti da una valanga di mail di protesta, hanno cominciato a ritirare la pubblicità. Per il favorito della destra si è reso necessario un rapido dietrofront. “Le parole scelte non sono state delle migliori, ho cercato di essere spiritoso… Mi scuso sinceramente con la signorina Fluke”, ha detto Limbaugh, mentre il suo staff faceva sparire dal sito del programma ogni riferimento alla questione.

Non è chiaro, al momento, quanto costerà questa storia a Limbaugh, che guadagna 50 milioni all’anno e che ha il contratto in scadenza nel 2016. Già nel passato il vulcanico “radio show host” era stato protagonista di polemiche e controversie. Tristemente celebri la sua definizione di Obama come “Barack, il negro magico”, e gli insulti a Michael J. Fox, malato di Parkinson e colpevole di battersi per la ricerca sulle staminali. In questo caso, Limbaugh potrebbe però aver fatto un passo falso. Le donne sono il 52% della popolazione, e in vista delle presidenziali di novembre a pochi tra i suoi più entusiasti sostenitori pare una buona idea definire “prostitute” gran parte delle elettrici americane.