Cronaca

Il post di Dalla per ilfattoquotidiano.it: “Sogno un futuro da baciare in bocca”

Ieri con questa mail a Marco Travaglio Lucio Dalla aveva inviato un primo post destinato a essere pubblicato oggi per l’inaugurazione del suo blog sul ilfattoquotidiano.it. Con il cuore gonfio di dolore pubblichiamo la mail e il testo dello scritto. Addio Lucio, ci mancherai davvero

LA MAIL A MARCO TRAVAGLIO

Caro Marco,

questo è un mio scritto che Marco ha letto in un liceo di Zurigo:

è rivolto a dei “giovani incomprensibili” come vestiti senza armadio

o passeri sotto la pioggia senza un filo dove appoggiarsi.

Io ho speranza e vorrei passargliene un po’ anche a loro,

avvertendoli dei piccoli pericoli mortali

che li circondano e che a volte nelle notti senza luna

puntano dritti verso il loro cuore.

mi verrebbe da parlare per dei mesi

di quello che ho visto e vedo

e sogno un futuro da baciare in bocca

ma a volte sembra che non solo la bocca ma anche il futuro non c’è!

Lucio

IL TESTO DEL SUO POST

Se vuoi un dito posso anche dartelo

Una mano mi farebbe dispiacere

Se vuoi un occhio mi dovresti dire perché

Una palla ne possiamo anche parlare

Dimmi invece tu cosa mi dai

Ammesso che io abbia da chiederti qualcosa

Se vuoi essere preciso dimmi chi sei

E chi ti ha mandato

Se la luna o la morte

Se tuo padre aveva le mani o i baffi al posto del cuore

O sei un’idea bislacca o un volatile malato

Se sei un computer stanco o una mela

Lasciata sul davanzale a marcire sotto il sole

Potrei tenere anche per te

Se non uscisse tanta merda dai tuoi pensieri

O sei un giovane da formare

Ché se è così io ti fermo lo sviluppo

O ti scanso quando passi

Fossi almeno una nuvola

che quando spingo un bottone piove

O sapessi fare il caffè anche bendato

Io so che ci sei ma non ti credo

Ché è più di mille anni che friggi la pelle dell’uomo

Sulla brace dei suoi morti

Che giri armato e hai le dita di veleno

Io ti spengo come faceva mio nonno con la candela

Prima di dormire

Io ti tengo lontano con gli antinebbia

Mia madre è una bandiera

E mio padre è il sangue dei morti per la patria