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Russia, la campagna di Vladimir Putin tra allusioni sessuali e minacce alle donne

Slogan ambigui, come "la prima volta è solo per amore", dominano la campagna per le presidenziali del primo ministro uscente. E dietro le esibizioni di machismo degli ultimi mesi spuntano diversi casi di presunte pressioni a sostenere il candidato

Una ragazza, bella e giovane, siede davanti a un dottore. Ha lo sguardo basso e l’aria un po’intimidita: sta chiedendo consiglio su come affrontare la sua prima esperienza sessuale. Il medico la rassicura: “Se è per amore andrà tutto bene”, poi si gira e sorridendo indica una foto che ritrae Vladimir Putin, primo ministro di Russia uscente e candidato, favoritissimo, alle elezioni presidenziali del 4 marzo. “Con lui potrà stare al sicuro”, conclude sorridendo.  Il video termina con la donna che si dirige serena al seggio, mentre una voce fuori campo ricorda “Putin. La prima volta è solo per amore”. Questo spot preparato dai Nashi, i giovani sostenitori di Putin, non è che l’ultima trovata di una campagna elettorale che lo “Zar”, al potere da più di 12 anni, grazie a una staffetta con il delfino Dimitrij Medvedev, sembra aver impostato più sull’esibizione del corpo femminile che sui contenuti politici. Un’inclinazione al machismo che il futuro, ma anche passato, presidente di Russia ha sempre condiviso con l’amico Silvio Berlusconi, a cui, non a caso, regalò l’ormai celeberrimo lettone.

Le donne, intese come mero oggetto e non come forza politica, e le allusioni sessuali sono ormai le protagoniste assolute della propaganda putiniana. Già durante le elezioni parlamentari di dicembre il suo partito Russia Unita aveva cercato di attrarre i votanti con uno spot in cui due ragazzi consumavano un incontro bollente in un seggio.

La strategia sexy, però, non ha del tutto dato i frutti sperati e la coalizione non è riuscita a vincere con il massimo dei voti. Nemmeno con i presunti brogli che hanno innescato i movimenti anti-Putin e le manifestazioni da migliaia di persone che, da quasi due mesi, invadono le strade di Mosca. Un’opposizione non gradita al Cremlino e ai suoi sostenitori che hanno prontamente risposto con altri cortei. L’ultimo ha invaso le strade di Mosca un paio di giorni fa e le ”protagoniste”, manco a dirlo, sono state bellissime donne che hanno sfilato a seno nudo a bordo di un’auto.

Un sensuale endorsement di cui il premier aveva già goduto la scorsa estate. Sempre più bellezze mozzafiato alla corte del sovrano Putin, che, invece, continua a rafforzare la sua immagine di uomo duro, con più muscoli che pensiero. E Dopo essersi fatto fotografare mentre spara alle tigri o combatte con gli orsi, qualche giorno fa, si e improvvisato anche pilota di bob nel nuovo centro sportivo di Paramonovo, a 20 km da Mosca, che ospiterà il campionato europeo di bob e slittino. Uno stile da superman che ben si addice anche all’ultima svolta antiamericana e al cospicuo incremento delle spese militari. Ma come ogni macho che si rispetti Putin vorrebbe che tutte le donne gli dicessero di sì, anche se non lo amano. Un po’ come Ciulpan Khamatova, interprete di film d’autore, tra cui anche Good Bye Lenin, da sempre anti-putiniana, che la settimana scorsa e apparsa in un video in cui si schiera a favore dell’attuale premier, ma in evidente stato di disagio. Secondo molti, l’attrice, che è anche un’attivista per i diritti umani e impegnata in iniziative benefiche per bambini malati di leucemia, avrebbe ricevuto minacce di chiusura della sua fondazione se non avesse supportato la propaganda.

Il Cremlino ha smentito, ma il video e già diventato un tormentone. Al punto che anche Xenia Sobchak, la Paris Hilton russa, reinventatasi pasionaria dell’opposizione, compare in un video in cui spiega perché votare Putin, senza mai nominarlo. Mentre la giovane parla, la telecamera mostra le sue mani legate, facendo intuire la messa in scena. Un chiaro riferimento ai testimonial pilotati. La Sobchak e in realtà la figlia del defunto ex sindaco di San Pietroburgo, gran sostenitore di Putin, ma recentemente ha deciso di voltare le spalle al suo mentore e entrare nell´opposizione. Verrebbe da augurarsi che la bella ereditiera non sia che la prima di una lunga lista di donne pronte ad abbandonare “il capo”, ma bisogna prendere atto che il 4 marzo, molto probabilmente, Putin trionferà senza troppi problemi. E allora le sue ancelle fedeli potranno avere le giuste ricompense, come la ginnasta Alina Kabaeva, considerata amante del premier, che già siede tra i banchi della Duma (il parlamento russo) o l’ex modella Yana Lapikova, sua fotografa ufficiale, che finalmente potrà ritrarre anche le stanze del Cremlino. Per le contestatrici, invece, non ci sarà molto spazio. Putin, si sa, non ama le donne che gli danno torto o che parlano troppo.

di Micol Sarfatti