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Marò in stato di fermo per altri 7 giorni. Monti: “Impegnati per riportarli in Italia”

Slitta a martedì la sentenza dell'Alta corte del Kerala sul ricorso dell’Italia contro la denuncia per l’omicidio dei due pescatori indiani. Il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura: "Uno dei punti chiave della vicenda sarà l'esame balistico sulle armi usate" e la corte di Kollam annuncia che per questo sarà ammessa la presenza di un rappresentante italiano

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani in stato di fermo in India

Il Governo è compatto e unito nello sforzo di riportare in Italia i due marò che sono in stato di fermo, almeno fino a martedì, nel Kerala, in India, con l’accusa di aver ucciso per errore due pescatori indiani. L’Alta Corte del Kerala a Kochi ha deciso, infatti di rinviare tra sette giorni la sentenza sul ricorso dell’Italia contro la denuncia per l’omicidio dei due pescatori, ed ha chiesto al governo indiano e a quello locale di precisare le loro posizioni in una contro-memoria.  Il presidente del Consiglio Mario Monti ha dichiarato: “Desidero rassicurare le famiglie e la collettività: il governo è impegnato in tutte le sue articolazioni e in ogni minuto per consentire ai due fucilieri di Marina di sentire la vicinanza e di fruire della solidarietà concreta volta a raggiungere l’obiettivo che perseguiamo”. E l’obiettivo primario resta quello “di farli rientrare al più presto nel nostro Paese”. A dirlo è stato il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, che ha aggiunto: “E’ il momento di misurare i toni per far conseguire alla politica e alla diplomazia i risultati che tutti ci auspichiamo”.

Il sottosegretario agli Esteri Staffan De Mistura ha spiegato che i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, “sono stati portati in tribunale, accompagnati dagli avvocati e dal console italiano”, per l’udienza preliminare. “Uno dei punti chiave della vicenda – ha aggiunto De Mistura – sarà l’esame balistico sulle armi usate e a questo proposito speriamo che sia realizzato in maniera che anche l’Italia abbia accesso alla verifica e che i risultati possano essere ben compresi”. Apertura è giunta dalla corte di Kollam che ha comunicato che ammetterà la presenza di un rappresentante del governo italiano durante la prova balistica. Il numero due della Farnesina ha detto inoltre che l’Italia manterrà la sua posizione sulla giurisdizione nella acque internazionali e che l’incidente è avvenuto a 22,5 miglia nautiche dalla costa. In risposta a una domanda di una giornalista indiana sull’ipotesi di un risarcimento alle famiglie dei pescatori, De Mistura ha risposto che “capiamo il loro dolore e le loro difficoltà e pensiamo che meritino assistenza”.

Procedono a rilento invece le operazioni di perquisizione della petroliera Enrica Lexie, la nave sulla quale erano a bordo i due fucilieri italiani, ordinata martedì da un tribunale locale dopo l’uccisione di due pescatori indiani. Secondo quanto si è appreso dalla stampa locale, l’autorità portuale di Kochi non ha finora permesso alla nave, che si trova al largo a cinque miglia nautiche, di tornare al terminal petrolifero dove era ancorata nel fine settimana. In giornata i due marò verranno portati dalla polizia davanti al magistrato distrettuale di Kollam (a 150 chilometri da Kochi) e non potranno quindi salire sulla nave per consegnare le loro armi agli investigatori. Il team diplomatico italiano ha chiesto poi di condurre congiuntamente la perlustrazione. Intanto la Lexie ha sborsato oltre 4 milioni di rupie (61 mila euro) di tasse e penalità per la permanenza al terminal petrolifero del Cochin Port Trust.