Società

San Valentino, anche <br>i dittatori amano

Nel libro Love letters of great men (“Lettere d’amore di uomini potenti”), John C. Kirkland stila un elenco di lettere private, tutte di carattere amoroso, tra alcuni controversi personaggi storici e le rispettive compagne. Molti degli esempi riportati dall’autore non offrono un’immagine confortante delle vicende private dei personaggi storici.

Stalin
alla moglie Nadya: “Mi manchi tanto… mi sento solo come un gufo cornuto” (La Allilueva – il nome completo della moglie – venne trovata morta a causa di un colpo di pistola, dopo una lite con il marito. Se di Hitler non vennero mai trovate le lettere scritte ad Eva Braun, molte le testimonianze del rapporto tra Mussolini e la prima moglie Ida Dalser. In una lettera Mussolini scriveva: “Mia piccola Ida, sono appena arrivato dopo 12 ore interminabili di treno che mi hanno annerito fino all’inverosimile. Mi sono lavato alla meglio e il primo pensiero, prima ancora di andare a cena, è per te” (Ida Dalser, assieme al primogenito della coppia, venne fatta internare da Mussolini, in piena ascesa politica, in un ospedale psichiatrico dove morì nel 1937).

Dalle lettere indirizzate a Giuseppina de Beauharnais, è possibile scorgere il lato più tenero e romantico di Napoleone Bonaparte: “Le tue lettere sono la gioia dei miei giorni, e i miei giorni felici non sono molti”. “Vado a dormire con il cuore pieno della tua splendida immagine… Io non posso aspettare di darti prova del mio ardente sentimento” (il loro matrimonio si concluse con la separazione).

Il Fatto Quotidiano, 15 febbraio 2012