Cronaca

Complotto contro il Papa, Lombardi: “Sleale chi passa documenti all’esterno”

Il direttore della Sala Stampa paragona la fuoriuscita di informazioni dalla Santa Sede, a quella che Wikileaks ha provocato dagli Usa: " Ora anche noi abbiamo i nostri leaks, le nostre fughe di documenti". Poi difende la "trasparenza, anche economica"

Il direttore della Sala Stampa del Vaticano, padre Federico Lombardi, conferma l’esistenza del documento scoperto dal giornalista de “Il Fatto QuotidianoMarco Lillo sul complotto contro Benedetto XVI . Lombardi bolla come “sleale chi passa documenti dall’interno all’esterno” della Santa Sede. Poi prosegue, in una nota diffusa da Radio Vaticana, paragonando la fuoriuscita di informazioni da Città del Vaticano a quella provocata da Wikileaks dagli Usa: “L’amministrazione americana ha avuto Wikileaks – ha dichiarato – ed ora il Vaticano ha i suoi leaks, le sue fughe di documenti che tendono a creare confusione e sconcerto e a facilitare una messa in cattiva luce dello Stato, del governo della Chiesa e più ampiamente della Chiesa stessa. Quindi, calma e sangue freddo – afferma ancora nella nota – e molto uso della ragione, cosa che non tutti i media tendono a fare”. Per il gesuita ci sono vari tipi di documenti con “natura e peso diversi, nati in tempi e situazioni diverse”. “Ci sono – spiega – le discussioni sulla migliore gestione economica di una istituzione con molte attività materiali come il Governatorato”, gli “appunti su questioni giuridiche e normative” ed infine “i memoriali farneticanti che nessuna persona con la testa sul collo ha considerato seri, come quello recente sul complotto contro la vita del Papa. Ma tant’è; mettere tutto insieme giova a creare confusione”.

Per Lombardi le ragioni di questa fuoriuscita di informazioni servono a scoraggiare “l’impegno serio per garantire una vera trasparenza del funzionamento delle istituzioni vaticane anche dal punto di vista economico”. E le parole del gesuita sembrano ancora una volta dirette contro “Il Fatto Quotidiano” e il documento pubblicato il 31 gennaio scorso nel quale si dimostrava il rifiuto del Vaticano a dare informazioni allo Stato per quanto riguarda le norme antiriciclaggio. “Si sono pubblicate nuove norme – ha continuato il direttore della Sala Stampa – e si sono aperti canali di rapporti internazionali per il controllo. Ora, diversi dei documenti recentemente diffusi tendono proprio a screditare questo impegno. Paradossalmente ciò costituisce una ragione di più per perseguirlo con decisione senza lasciarsi impressionare. Se tanti si accaniscono, si vede che è importante”. “Chi pensa di scoraggiare il Papa e i suoi collaboratori in questo impegno si sbaglia e si illude”, aggiunge padre Lombardi che conclude: “Sulla questione delle pretese lotte di potere in vista del prossimo conclave, invito ad osservare che i Pontefici eletti in questo secolo sono stati tutti personalità di altissimo e indiscusso valore spirituale. E’ chiaro che i cardinali hanno cercato e cercano di eleggere qualcuno che meriti il rispetto del popolo di Dio e possa servire l’umanità del nostro tempo con grande autorità morale e spirituale”.