Cronaca

Casapesenna, funzionario del Viminale <br/>aiutava il sindaco arrestato per camorra

Agli atti dell'inchiesta che ha portato in carcere Fortunato Zagaria, accusato di collusione con l'omonimo clan, le telefonate con Paolino Maddaloni, attualmente prefetto di Frosinone. Oggetto, le manovre per un "ribaltone" gradito ai clan

Spunta il nome di un funzionario del ministero dell’Interno, ora prefetto di Frosinone, nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco di Casapesenna Fortunato Zagaria, accusato di essere al servizio dell’omonimo clan. Gli atti riportano due telefonate in cui il prefetto Paolino Maddaloni, non indagato, fornisce all’allora vicesindaco Zagaria informazioni utili per procedere a un “ribaltone” in Comune.

All’inizio del 2009, a Casapesenna c’è un sindaco poco gradito agli amici del boss dei casalesi Michele Zagaria, capobastone nascosto e protetto nel comune del casertano. Si chiama Giovanni Zara, primo cittadino che non ha rinunciato a partecipare alle iniziative anti camorra. Per diversi mesi in tanti lo hanno “consigliato”, hanno tentato di spiegargli che nel regno di Zagaria farsi gli affari propri – anzi, gli affari dei casalesi – è una norma non scritta, ma da rispettare. Sempre. E’ il suo vice sindaco, Fortunato Zagaria – omonimo, ma non imparentato con Michele – a essere particolarmente attivo. Prepara un ribaltone, grazie ad un gruppo di consiglieri pronti a dimettersi, per mandare a casa quel sindaco che non si metteva a disposizione. Un’operazione che per la Dda di Napoli puntava ad eliminare dai giochi politici un sindaco troppo vicino all’antimafia, su mandato di Michele Zagaria.

Nel febbraio del 2009 scatta, dunque, l’operazione a Casapesenna, con contatti telefonici ad alto livello, come ricostruito dai magistrati della Dda. Essenziale erano i tempi, per riuscire ad arrivare a nuove elezioni a giugno, facendo eleggere Fortunato Zagaria al posto di Zara, come poi effettivamente è avvenuto. E’ in questo contesto che appare una telefonata inquietante tra le carte dell’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito l’attuale sindaco di Casapesenna. Il 5 febbraio del 2009 Fortunato Zagaria riceve una telefonata da un numero del ministero dell’interno. A chiamarlo è l’attuale prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni, all’epoca in servizio al Viminale. Ecco le sue parole, riportate in una intercettazione telefonica contenuta nell’ordinanza eseguita nei giorni scorsi: “Nella posta di stasera è uscito quel calendario (…) e il termine è fissato per il 24 febbraio”. Una data essenziale per il piano di Fortunato Zagaria, pensato per scalzare il sindaco Zara.

La legge infatti prevede un termine preciso affinché, dopo uno scioglimento di un comune per dimissioni della maggioranza dei consiglieri, si vada dopo pochi mesi ad elezioni. A volte, però, succede che il ministero dell’Interno stabilisca una data precedente al limite di legge per omologare gli scioglimenti: perdere quel treno per Fortunato Zagaria poteva voler dire vedere andare in fumo il piano. E’ dunque un’informazione privilegiata quella che l’attuale prefetto di Frosinone – che non risulta indagato nell’ambito di questa inchiesta – fornisce al futuro sindaco di Casapesenna, accusato oggi dai magistrati napoletani di aver agevolato la fazione dei casalesi guidata da Michele Zagaria.

Una circostanza evidenziata anche dal Gip di Napoli, che nell’ordinanza commenta. “La notizia ricevuta da Maddaloni induce Zagaria ad attivarsi immediatamente per attivare le procedure di dimissioni”. Non c’era più un giorno da perdere. Nei giorni successivi a questa primo contatto tra il sindaco di Casapesenna arrestato dalla Dda e Paolino Maddaloni c’è una seconda telefonata che ha attirato l’attenzione dei magistrati della Procura di Napoli. Il 10 febbraio Fortunato Zagaria chiama l’attuale prefetto di Frosinone sul suo cellulare di servizio, per assicurarsi che l’iter che lo porterà alle elezioni e alla conquista del posto di sindaco vada per il meglio: “Le volevo solo chiedere la cortesia se è possibile di seguire la…”, spiega Zagaria. “Sì, sì, sì, sì, è scontata già questa cosa… basta, ah”, assicura Maddaloni. E poche ore dopo, alle 17.43, il funzionario del ministero dell’interno richiama l’allora vice sindaco: “Allora, per rassicurarvi che le carte stanno già a Roma”.

Tutto procedeva come da copione, l’ex sindaco Zara, che non voleva piegarsi ai voleri del boss di Casapesenna, era fuori dai giochi. A giugno Fortunato Zagaria diventa il nuovo sindaco. Michele può ora stare tranquillo. A dicembre dello stesso anno, Paolino Maddaloni viene nominato nuovo prefetto di Frosinone, una delle zone del Lazio più esposte al dominio dei casalesi.