Cronaca

Un piano per uccidere il Papa, il Vaticano: “Documento esiste, ma sono farneticazioni”

Il documento esiste ed è stato consegnato ma “non è stato preso in alcun modo in considerazione, perché sono solo farneticazioni”, con queste parole padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, conferma lo scoop del Fatto Quotidiano su un presunto complotto ai danni di Benedetto XVI. In sostanza la Santa sede conferma l’appunto  esclusivo pubblicato dal nostro giornale e nel quale si parla del cardinale siciliano Paolo Romeo che avrebbe rivelato quanto ascoltato in Cina durante un viaggio avvenuto a novembre: “Entro 12 mesi il Papa morirà”. Parole che sarebbero state raccolte dal cardinale Dario Castrillòn Hohyos che avrebbe redatto l’appunto a dicembre e lo avrebbe inviato a Benedetto XVI a gennaio.

“Sicuro di sé, come se lo sapesse con precisione – si legge nel documento pubblicato dal Fatto Quotidiano – il Cardinale Romeo ha annunciato che il Santo Padre avrebbe solo altri 12 mesi da vivere. Durante i suoi colloqui in Cina ha profetizzato la morte di Papa Bendetto XVI entro i prossimi 12 mesi. Le dichiarazioni del Cardinale sono state esposte da persona probabilmente informata di un serio complotto delittuoso con tale sicurezza e fermezza, che i suoi interlocutori in Cina hanno pensato con spavento, che sia in programma un attentato contro il Santo Padre”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del diretto interessato: Romeo, arcivescovo di Palermo, definisce in una nota “del tutto privo di fondamento” quanto emerge nell’inchiesta pubblicata dal Fatto: “Appare tanto fuori dalla realtà da non dovere essere preso in alcuna considerazione”. Il prelato comunque conferma di essere effettivamente stato nella Repubblica popolare cinese nel novembre 2011: “Un viaggio privato, della durata complessiva di cinque giorni” che si è “limitato alla sola città di Pechino”.

Nessun commento dalla Curia di Milano. Nell’informativa si indicava nell’Arcivescovo della città lombarda Angelo b come il possibile successore alla guida della Chiesa dopo Ratzinger. Il Papa, secondo il documento, lo avrebbe trasferito da Venezia a Milano proprio per consentirgli di prepararsi per il futuro incarico.