Misfatto

Alemanno, una specie <br>di sindaco

Esimi lettori, applicando i criteri stabiliti da Charles Darwin a quanto accaduto – e sta accadendo – in questi giorni nella capitale, possiamo sostenere in modo scientifico non solo la necessità delle dimissioni di Alemanno, ma anche la sua inevitabile estinzione per selezione naturale della specie. Questa specie di sindaco infatti, in occasione della nevicata su Roma, ha dimostrato di non avere né le caratteristiche genotipiche né quelle fenotipiche necessarie a quella che Darwin chiamava “la sopravvivenza del più adatto”; e nella storia della Terra l’evoluzione ha sempre proceduto in questo modo: con un cambiamento ambientale che ha innescato un fenomeno evolutivo – o determinato un’estinzione.

Alemanno si è dimostrato inadeguato e demente non solo istituzionalmente, ma anche e in primo luogo come essere umano: non essere stato minimamente in grado di affrontare e gestire una banale seppur abbondante nevicata (per giunta annunciata), né la figuraccia che ne è conseguita, dimostra che il Gianni è privo delle caratteristiche ottimali all’ambiente di vita, cioè Roma – luogo dove già in altre occasioni l’attuale sindaco della stessa ha dimostrato di avere scarse possibilità di sopravvivenza oltre che di rielezione.

Alemanno è inadatto all’habitat di una capitale, ma anche di una città o di un semplice borgo di provincia; Alemanno è inadatto a stare al mondo, punto. I suoi manifesti limiti e incapacità lo porteranno presto ad avere una crescente difficoltà anche solo a procurarsi il cibo o ad accoppiarsi. Inutile sperare in una mutazione genetica che porti l’organismo Alemanno ad adattarsi all’ambiente e a sviluppare capacità idonee: già il tentativo di mutazione dei suo geni da fascisti a post-fascisti è fallito, fermandosi all’avvilente stato evolutivo di neo-fascista – l’evolutivo è ironico.

Non resta dunque che aspettare che la glaciazione che sta colpendo l’Italia determini la fine (metaforica) di un microrganismo inutile e dannoso come Alemanno – e speriamo che ciò avvenga prima che lui determini la fine (reale) di un’intera città e dei suoi abitanti.