Cronaca

Milano, i senzatetto nel night <br/>che fu della ‘ndrangheta

Su alcune delle porte interne c’è ancora il nome del locale: ‘For a King‘, per un re. Si chiamava così il night club inaugurato dalla ‘ndrangheta all’interno del grande ortomercato di Milano. Un tributo al boss calabrese Salvatore Morabito e al suo potere in Lombardia. Gli arredi ci sono ancora, compreso il palo per la lap dance, ma oggi ci dormono i senzatetto. Quelli che il Comune salva dal freddo eccezionale di questi giorni.

“Avevo appena ascoltato l’appello dell’assessore Majorino alla radio”, racconta Luca Baschenis, responsabile ambiente e sicurezza della Sogemi, la società del Comune che gestisce i mercati annonari di Milano. “Perché non utilizzare il night club come rifugio per la notte?”. Un’idea abbracciata immediatamente dalla dirigenza di Sogemi, che in poche ore ha disposto i locali per l’emergenza freddo. “Grazie al Comune e alla Protezione civile questa notte ospitiamo più di quaranta persone”, spiega l’avvocato Stefano Zani, direttore generale dei mercati Sogemi, “un segnale importante anche per la brutta vicenda che ha interessato questo luogo”.

Il ‘For a King’ era stato inaugurato il 19 aprile del 2007, nel grande palazzo della Sogemi che domina l’immenso ortomercato. “Sogemi aveva dato in gestione i locali a un incensurato, e nella licenza si parlava di ristorazione”, racconta l’avvocato Zani. Ma la sera del grande debutto, oltre agli uomini del clan Morabito ci sono gli agenti della Squadra mobile, e tutto viene filmato. All’alba del 3 maggio il blitz della polizia fa scattare le manette per venti persone. Vengono sequestrati 250 chili di cocaina, e già nell’agosto del 2008 il gup di Milano Fabio Paparella emette 14 condanne in rito abbreviato. Quella per Salvatore Morabito vale 13 anni e 8 mesi. Nel processo, al quale seguiranno altre condanne in via ordinaria, i magistrati dichiarano Sogemi parte lesa.

Quanto fosse importante per la ‘ndrangheta un locale dove i muri erano del Comune lo spiegano Gianni Barbacetto e Davide Milosa nel libro Le mani sulla città (Chiarelettere). “La scelta provocatoria di aprire il For a King”, scrivono citando il pm Laura Barbaini, “dimostra la capacità di infiltrazione nelle strutture dell’Ortomercato di Milano da parte di Salvatore Morabito e dell’organizzazione criminale”. Una rete di cento società che attraverso gli appalti delle cooperative sfruttava uffici e strutture del grande mercato Comunale per riciclare i milioni del ‘king’ Morabito. Un re che non avrebbe mai immaginato di cedere le sue stanze ai senzatetto e alle brandine della protezione civile.