Emilia Romagna

Scandalo Civis, quasi 3 milioni in consulenze. Settemila euro anche al comico Vito

Tecnici a libro paga, visure catastali, sponsorizzazioni: ecco dove sono finiti i soldi dei contribuenti bolognesi per il bus a lettura ottica che non è mai entrato in funzione. E mai entrerà

Ci sono anche 7 mila euro all’attore comico Vito, al secolo Stefano Bicocchi, tra i quasi tre milioni di consulenze esterne spesi in dieci anni dal Comune di Bologna per il progetto del Civis, il tram su gomma che avrebbe dovuto unire i due opposti della città. Proprio Vito, l’attore che sulla vicenda del Civis ha messo su un fortunato spettacolo teatrale. Nel luglio 2003 l’attore fece da testimonial per il lancio del progetto tram.

Ma il cachet per Vito è davvero irrisorio rispetto alle spese sostenute per il Civis. L’opera, costata in tutto già centinaia di milioni di euro di soldi pubblici, non è mai partita sebbene i lavori per la messa in opera di questo mezzo a guida ottica abbiano messo a soqquadro le vie della città. A ottobre 2011 dopo l’ennesima bocciatura da parte del ministero dei trasporti, l’amministrazione del sindaco Virginio Merola, aveva messo la parola fine sospendendo i lavori.

Oggi in consiglio comunale, Massimo Bugani, del Movimento 5 Stelle ha portato i dati delle consulenze esterne che a partire dal 2000 hanno riguardato l’opera. Si tratta di 2.759.854 euro spesi tra studi di progettazione, uffici legali, ricerche catastali e, come detto, le attività dei testimonial.

A fare la parte del leone tra le società che hanno ricevuto più compensi c’è lo studio del geometra bolognese Pietro Pasti, che per il tram su gomma bolognese ha percepito 615 mila euro, per attività riguardanti soprattutto i catasti e gli espropri. Al secondo posto c’è la società bolognese Tecnicoop, che del Civis redasse un primo progetto fin dal 2000. Totale: 171 mila euro. La medaglia di bronzo in questa sorta di olimpiade della consulenza esterna spetta alla società Airis. 160 mila euro.