Politica

Lega, Maroni sfida il veto di Bossi <br/>e il Senatùr fa marcia indietro

La capriola del Capo: prima mette il bavaglio all'ex ministro dell'Interno, poi è costretto a una sorta di intervista riparatoria che uscirà domani su La Padania in cui garantisce di non aver messo "alcun veto" sul cofondatore

Roberto Maroni sfida il veto di Umberto Bossi e annuncia la sua presenza a Che Tempo che fa domani sera e all’assemblea di Libera Padania, al teatro Santuccio di Varese mercoledì. “Certo che vado, l’hanno organizzato per me”, ha detto l’ex ministro dell’Interno che, sul suo profilo Facebook, ha rilanciato il link dell’appuntamento. La presa di posizione e la vera e propria rivolta interna, generata dalla decisione di mettere il bavaglio all’ex titolare del Viminale, hanno costretto Bossi a inserire la marcia indietro: domani su La Padania uscirà la capriola con cui il Capo garantisce che non c’è alcun veto su Maroni.

Oplà, il doppio carpiato di via Bellerio è servito. “Nessun veto, presto faremo un comizio insieme”, garantisce Bossi. Lo stesso che appena ieri sera aveva firmato il fax con cui vietava a Maroni di partecipare ad appuntamenti politici a nome della Lega. L’anticamera dell’espulsione, così come accadde nel 1996 con Irene Pivetti: prima azzittita e poi, dopo tre mesi, cacciata dal partito. Ma la reazione della base leghista e di una buona parte degli amministratori locali ha spinto il Senatùr a tentare di buttare acqua sul fuoco, anche in vista della manifestazione prevista per domenica 22 a Milano che si annunciava a dir poco disastrosa. La Padania domani in edicola rassicura: i due si sono sentiti, è tutto a posto. Ovviamente. Dalle colonne del quotidiano Bossi afferma: “Chi spera in una Lega divisa e dà ascolto a intermediari confusionali rimarrà deluso”.

“Nessuno potrà fermare la lotta per la libertà dei popoli padani. La manifestazione del 22 gennaio a Milano è in testa alle priorità del Carroccio. ‘Contro il governo Monti, e a favore della libertà della Padania”,  prosegue il quotidiano. “Questo non è il momento delle polemiche’, spiega il segretario federale. ‘Chi spera in una Lega divisa e dà ascolto a intermediari confusionali rimarrà delusò, commenta Bossi, che ha fatto sapere che non vi sono veti alla partecipazione di Maroni ai comizi sul territorio e che presto ne terranno uno insieme -spiega ancora il quotidiano del Carroccio-. ‘Ancora una volta -scrive ‘la Padanià- i vecchi amici si sono dati la mano, convinti più che mai che la Lega sia molto più importante di beghe e contestazioni infondate”. Maroni conferma la telefonata. E all’Ansa dice: “Ora spero che si chiarisca”.