Saturno

Le vite nei libri

Opera di Betsy Jayne explodedlibrary.tumblr.com/

Libri usati con qualcosa dentro. Qualche settimana fa siamo stati attratti dal titolo di un post del sito Archivio Caltari e lo abbiamo postato sulla nostra pagina facebook. Il gioco proposto ai lettori del sito era semplice e delicato: partecipare a una sorta di concorso, in cui si invitavano i lettori a compilare una scheda: autore, titolo, casa editrice e anno di edizione del libro. E poi la sorpresa: l’oggetto ritrovato tra le pagine del libro.

Una lettrice di Saturno ha visto la nostra segnalazione su Facebook. Non sappiamo se ha raccolto la sfida dell’Archivio Caltari, ma sappiamo che ci ha regalato la sua storia. Eccola qui.

Nei libri, vite distratte
di Leda Vignocchi
bibliotecaria a Borgosatollo (BS)
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Riaccese la luce, prese il taccuino e annotò: «Non si mette la vita nei libri. La si trova». La citazione è di Alan Bennett dal romanzo La sovrana lettrice – Adelphi.

Non ci crederete ma è quello che succede non di rado a un bibliotecario. E non, come crede qualcuno, perché il suo lavoro consista nello stare seduto a leggere e a immaginare vite altrui, ma perché un libro prestato quando ritorna all’ovile, in biblioteca appunto, ha visitato mondi e non potrà mai più essere uguale a se stesso.

Nei libri capita di trovare di tutto, lo sanno bene anche gli appassionati acquirenti di libri usati e i bouquinistes. Auguri per tutte le feste, cartoline ricevute e non spedite, liste della spesa, appunti di cose da fare (passare in lavanderia, spedire pacco, prelevare, pagare bolletta…), titoli di libri che si intendeva leggere in futuro, banconote in e fuori corso, una volta pure un assegno in bianco, prontamente restituito.

Valanghe di santini, soprattutto di madonne: del Carmine, del Buoncammino, della Neve, del Rosario. Ed escono da libri dai quali mai te lo aspetteresti.

Nelle guide turistiche si rinvengono biglietti di ingresso a parchi, musei, mostre, cattedrali: sorprendente trovare nella guida della Francia il biglietto d’ingresso al museo del Prado, ma così è e cogliamo il suggerimento per un prossimo viaggio (si sa mai!).

Foglie e fiori secchi ed ecco che immagino mani di innamorati che colgono e regalano fiori, gite fuori porta e giochi di bimbo sul plaid steso sull’erba, proprio lì vicino al quadrifoglio che è finito nell’Orgoglio e pregiudizio.

Il ragazzo che lascia la foto cartonata del suo campione di calcio con dedica e autografo. Chissà cosa avrà combinato per averla: me lo immagino in attesa fuori dagli spogliatoi, al freddo per ore, nella speranza che l’essere mitologico che tira calci al pallone, si arresti di fronte alle implorazioni adoranti e ponga la firma agognata sul quel cartoncino che poi rimarrà tra i beni comuni della biblioteca.

E poi fotografie. Foto a non finire: di figli, di madri, di padri, di amanti, di amici, cani, gatti, mari e tramonti. Foto di abbracci, sorrisi e smorfie.

Infine biglietti e vere e proprie lettere d’amore. E qui scatta il pudore e mi trattengo dal descrivere ma lascio a voi immaginare quale regalo state consegnandoci tra le mani restituendo un libro alla biblioteca.

Ci avete lasciato la vita nei libri, cercate di non dimenticarla più.