Media & Regime

Le discussioni de ilfattoquotidiano.it

Ci siamo. In attesa di varare finalmente a metà gennaio la nuova versione del sito, oggi facciamo un altro passo avanti. Da questa mattina sotto tutti i post e gli articoli troverete la piattaforma di commenti Disqus che abbiamo sperimentato nella sezione blog per quasi tre settimane. Nei prossimi giorni Disqus sarà migliorata graficamente e tecnicamente. Già ora comunque ci sembra che la cosa funzioni. I partecipanti alle discussioni sono aumentati e si sono quasi sempre dimostrati di buon livello. Ilfattoquotidiano.it si è confermato così un luogo piacevole dove, gli oltre 450.000 visitatori unici quotidiani, possono dibattere e confrontarsi.

I commenti, del resto, sono una delle anime del nostro giornale. Ci segnalano notizie, opinioni, e errori (i nostri). E anche quando sono critici non ci spaventano.

Certo, io per primo credo che per mantenere una buona atmosfera sia necessario moderarli in modo da evitare (per quanto possibile, vista la mole), interventi violenti, razzisti, sessisti. O scritti che, in un modo o nell’altro, violino la policy che ci siamo dati. Ma al contrario di altri osservatori, italiani e stranieri, non penso affatto che il problema della Rete sia quello degli “eterni incazzosi” (che pure esistono). Qualche giorno fa Andrea Scanzi, un collega che sono orgoglioso e felice di ospitare, ha scritto un interessante post al riguardo. Il suo articolo, che invito a rileggere, mi ha divertito, mi ha fatto riflettere, ma mi ha convinto solo in parte.

Una cosa credo infatti di averla imparata durante questo lungo e affascinante anno e mezzo trascorso sul web. Scrivere o intervenire tramite internet equivale, per molti versi, a parlare davanti a una folla in una piazza pubblica o nel buio di un teatro. Chi decide di farlo accetta un rischio: quello di essere (magari ingiustamente) fischiato. Se il pericolo fischi (o pomodori) lo spaventa, può sempre scegliere di non aprire bocca.

Niente paura, però. Qui l’eventualità che qualcuno si imbavagli da solo non esiste. Di cose da dire, spesso controcorrente, ne abbiamo a iosa. Con l’obbiettivo di sempre: riportare tutte le notizie che siamo in grado di trovare, o valutare, e dare modo ai nostri blogger di esprimere punti di vista, possibilmente ben argomentanti, anche in forte contrasto tra loro. Proprio per questo ricordo che chiunque può avanzare la propria candidatura a pubblicare un post sulle nostre pagine usando il pulsante nella barra laterale “Hai qualcosa da dire? Dilla su ilfattoquotidiano.it.

Il prossimo anno vogliamo crescere ancora. Vogliamo aumentare il numero dei nostri blogger, delle nostre storie, dei nostri video. Vogliamo dimostrare che anche on line e anche in Italia si può diventare un grande, anzi un grandissimo, giornale. Insomma rinnoviamo la sfida. Se volete e potete, non smettete di seguirci.