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Filippine, oltre 800 vittime per le inondazioni dopo il tifone Washi. Centinaia di dispersi

La Croce Rossa lancia l'allarme: "Molte zone colpite non sono state ancora raggiunte dai soccorsi". Le parti maggiormente colpite sono nel centro e nel sud del paese. Benedetto XVI: "Prego per la popolazione, i bambini e i senzatetto"

Continua a crescere il numero dei morti causati dal tifone Washi, nelle Filippine. La Croce Rossa parla di oltre 800 vittime, ma i numeri sembrano destinati a crescere viste le centinaia di dispersi. “Molte zone colpite non sono state ancora raggiunte dai soccorsi – ha dichiarato il presidente della Croce Rossa locale Richard Gordon – e potremmo arrivare ad oltre un migliaio di vittime”. Sono infatti circa 400 mila le persone che necessitano di aiuto nelle zone centrali di Cagayan de Oro e meridionali di Iligan, dove il tifone si è abbattuto con maggiore intensità. “E’ la peggiore alluvione della nostra storia”, ha detto il sindaco di Iligan, Lawrence Cruz.

La tempesta, che si è abbattuta sulle Filippine nella notte tra giovedì 16 e venerdì 17, ha colto la popolazione di sorpresa, nel sonno ed è stata caratterizzata da forti raffiche di vento, ad oltre 75 chilometri all’ora, e da 24 ore di intense precipitazioni che hanno provocato l’esondazione dei fiumi. E’ stata colpita anche l’isola di Negros dove oltre 20.000 soldati sono intervenuti per sfollare con camion, elicotteri e imbarcazioni più di 2000 abitanti in difficoltà.

Anche il Papa Benedetto XVI, in occasione dell’Angelus in Piazza San Pietro, ha parlato in solidarità del popolo filippino: “Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni del sud delle Filippine colpite dalla violenta tempesta tropicale. Prego per le vittime, in gran parte bambini, per i senzatetto e per i numerosi dispersi”.