Emilia Romagna

Si prenotano in 6mila per adottare 356 cani maltrattati

Gli animali erano stati ritrovati in spazi sporchi e angusti di una finta fattoria didattica. Ieri, in poche ore, il boom di richieste. Rossi, comandante dei vigili di Formigine: "Vigiliamo perché non ne rientrino in possesso amici di chi li deteneva nelle gabbie"

Favola a lieto fine quella dei 356 cani ritrovati non più di dieci giorni fa in una fasulla fattoria didattica in provincia di Modena, costretti a vivere in anguste gabbiette per conigli sollevate da terra e in pessime condizioni igieniche.

Da quanto si apprende dal Comune di Modena, l’appello di adozione delle maltrattate bestiole di ogni tipo di razza (labrador, setter, golden retriever, ma anche chihuahua, barboncini e yorkshire di età diverse) nel giro di poche ore ha ricevuto oltre seimila risposte.

Messo a disposizione dal Comune un formulario online per raccogliere le disponibilità di nuovi padroncini, dal pomeriggio del 13 dicembre fino all’intera giornata del 14 sono giunte, solo con il form comunale 4441 richieste. Altre 1187 dello stesso tenore sono giunte via mail, oltre a 350 le chiamate telefoniche al centralino.

Tra i richiedenti, pronti un comodo e morbido tappetino oltre a una ciotola di abbondante cibo, non sembrano esserci solo residenti modenesi, anzi la percentuale maggiore proviene da persone che abitano addirittura fuori regione.

“Le richieste verranno vagliate con molta attenzione”, spiega Mario Rossi, comandante della polizia municipale di Formigine, il nucleo che ha scoperto la drammatica situazione dei 356 cani, “tra le seimila richieste non ci sono soltanto mamme e papà che prendono il cagnolino per i propri bambini ma è probabile che ci sia qualche amico dei gestori della fattoria che vuole rientrare in possesso degli animali sequestrati”.

La struttura tuttora sotto sequestro aveva una facciata bucolica con asinelli, pony e coniglietti a scorazzare per l’aia, mentre in pochi metri quadrati venivano stipati decine e decine di cani: “ancora oggetto di valutazione della Procura ci sono tutte le attività della presunta fattoria – conclude Rossi – volevo comunque ricordare che l’operazione d’indagine e intervento è stata resa possibile soprattutto da due vigilesse che lavorano con noi nel comando di Formigine e che compongono il Nucleo Zoofilo”.