Cronaca

Firenze, lutto cittadino dopo la strage <br/> L’arma di Casseri autorizzata per tiro sportivo

Dopo il duplice omicidio di ieri, perquisiti i luoghi frequentati dall'omicida, tra cui anche alcuni spazi di Casa Pound nel capoluogo toscano. La 357 magnum usata contro i senegalesi legalmente detenuta da un anno

La 357 Magnum di Casseri usata per la strage

Se lo sono chiesti in tanti se quell’arma, la 357 magnum che ha terrorizzato Firenze, seminato nel panico e spezzato vite, fosse detenuta regolarmente. E chi l’avesse data in mano a Gianluca Casseri, 50 anni, supporter dell’estrema destra, assassino suicida che ha ammazzato due senegalesi – un terzo è in fin di vita – e ne ha feriti tre. Tanti si sono domandati cosa diavolo si fosse inventato per girare armato. Il porto d’armi era regolare, per la legge. Era di quelli per fucile ad uso sportivo, che autorizza a detenere determinate armi e portarle all’esterno, e Casseri l’aveva ottenuto da un anno.

Iniziano intanto a delinearsi i contorni della strage e gli inquirenti sono al lavoro da ieri sera. Gli agenti hanno controllato alcuni luoghi di ritrovo di appartenenti a Casa Pound a Firenze, in particolare in zona campo di Marte, e stanotte hanno perquisito entrambe le abitazioni di Casseri, a Pistoia, e a Firenze. La sua casa si trova giusto dietro il mercato di San Lorenzo. E’ qui che dagli accertamenti pare fosse venuto a vivere da alcuni giorni. Secondo quanto si apprende, infatti, Casseri stava lasciando la sua abitazione a Pisoia per trasferirsi, tant’è che non tornava molto spesso nella sua vecchia casa, come testimoniano anche i passaggi del telepass. L’ultimo transito registrato risale al 9 dicembre scorso ed è in direzione Pistoia. Poi più nulla. Sono stati fatti inoltre accertamenti sui precedenti di Casseri. Era stato denunciato in due occasioni per fatti avvenuti nel 2009 e 2010. Il primo durante una azione di protesta alla struttura carceraria di Veneri, vicino Pescia, dove con alcuni esponenti di Casa Pound aveva inscenato una manifestazione non autorizzata. Lui e altre cinque persone vennero controllate dalla polizia di Stato e denunciate. L’anno successivo, invece, è arrivata una denuncia da parte della polizia municipale di Pistoia per oltraggio, minacce, resistenza. In quell’occasione Casseri si era rifiutato di fornire le generalità e aveva dato in escandescenza. Non era quindi uno sconosciuto, né a Pistoia né a Firenze.

Intanto la polizia ha acquisito i video delle telecamere presenti all’interno del parcheggio sotterraneo del mercato di San Lorenzo. Quelli all’esterno, invece, sono al vaglio di carabinieri e Polizia Municipale. I filmati spostano indietro l’ora delle aggressioni, aiutano a fare chiarezza sui movimenti dell’assassino ma, al tempo stesso, aprono un inquietante vuoto sui tempi. Quel che è certo è l’orario del suo ingresso nel parcheggio sotterraneo, spiegano gli inquirenti, registrato alle 12.27. Poco prima si era consumato il duplice omicidio in piazza Dalmazia. Cosa abbia fatto Gianluca Casseri da allora alle 14.45 circa, quando sono stati segnalati gli spari a San Lorenzo, resta oscuro. Molto potranno dire i filmati che aiuteranno a capire se il cinquantenne sia rimasto nascosto nell’auto tutto il tempo o si sia rifugiato da qualche parte in attesa di tentare di compiere un’altra carneficina.

VIDEO: GLI ULTIMI ISTANTI DI CASSERI NEL GARAGE DI FIRENZE

Mentre continuano le indagini la rete anti razzista fiorentina ha organizzato per oggi una fiaccolata per stringersi in un simbolico abbraccio con la comunità senegalese. Il corteo partirà alle 18 da piazza Dalmazia, dal luogo in cui sono stati uccisi Samb Modou, 40 anni e Diop Mor di 54. E dove è stato ferito gravemente Moustapha Dieng, 37 anni. Bandiere a mezz’asta in Comune. Il sindaco Matteo Renzi, che oggi vedrà i rappresentanti della comunità senegalese, ha proclamato una giornata di lutto cittadino.