Emilia Romagna

Lega Nord di Modena, fondi comunali prosciugati in pochi mesi tra cene e iPad

I due consiglieri comunali scissionisti Bianchini e Rossi accusano l'ex collega di partito Barberini di una gestione "anomala" dei fondi in dotazione al gruppo consiliare. Secondo loro da aprile 2011 ad oggi degli 11mila euro presenti sul conto corrente "padano" ne sono rimasti solo 300: "Peccato, volevamo darli in beneficenza"

I-Lega, il Carroccio della nuova generazione mette da parte le vanghe per comprare I-Pad con i soldi del gruppo all’insaputa dei suoi consiglieri.

Il gruppo della Lega Nord in consiglio comunale a Modena è andato in pezzi poco meno di una ventina di giorni fa, sgretolandosi alla luce del sole con la sfiducia di due consiglieri, Walter Bianchini e Nicola Rossi, al capogruppo Stefano Barberini, indicato dai due come il responsabile di una gestione finanziaria del gruppo quantomeno “anomala”.

Che i rapporti personali tra i tre non fossero idilliaci, questo era chiaro sin dall’inizio del mandato, ma che arrivassero allo strappo con la sfiducia del capogruppo non era del tutto scontato.

Sia Bianchini sia Rossi, infatti, sin da aprile si domandavano dove fossero gli 11.000 euro a disposizione del gruppo come fondo comune per la gestione delle attività del movimento in consiglio comunale, fondo “prosciugato” senza  motivo apparente.

“Ne sono stati spesi 51 per l’acquisto di una vanga da parte di Walter per il “Vanga Day” (iniziativa di protesta al parco Ferrari con tanto di piantumazione alberi contro la piscina)- spiega Rossi- ma da aprile in poi, non si è più saputo nulla e al momento non sappiamo se siano stati spesi o meno”. Una volta “rientrati in possesso” del conto corrente, Rossi e Bianchini valuteranno il da farsi: “Facciamo due conti e ci impegniamo a devolvere in beneficenza quanto resta”. Ma quanto resta sono, come facile intuire, pochi spicci.

Sì perché Barberini, come riporta oggi il sito www.modenatoday.it, tra un I-Pad (600 euro), un computer e spese di rappresentanza (“cene con l’avvocato o con il commercialista” precisa lo stesso capogruppo, 400 euro) ha speso parecchio per essere stato nominato in primavera, lasciando sul conto corrente solamente 300 euro. Ma Barberini non si fa intimorire dai numeri e attacca chi lo ha sfiduciato, facendo volare stracci in un partito che ha appena epurato tre dissidenti: “Non preoccupatevi- ha assicurato- vi darò tutti gli scontrini, le ricevute e i movimenti del conto corrente del gruppo. Prima di me l’allora capogruppo Nicola Rossi spese 21.000 euro per pubblicità, propaganda e spot radiofonici. In più, anche Walter Bianchini si comprò un computer”, un netbook di 250 euro già inventariato che riporta targhetta con codice e stemma del Comune.