Cronaca

Il Papa in Africa: “I malati di Aids meritano il nostro rispetto e il nostro amore”

Papa Benedetto XVI

“Vorrei rivolgermi con affetto a tutte le persone che soffrono, ai malati a quanti sono colpiti dall’Aids o da altre malattie, a tutti i dimenticati della società. Abbiate coraggio. Ogni malato, ogni povero merita il nostro rispetto e il nostro amore”. Così Benedetto XVI durante la messa a Cotonou, con fedeli da tutta l’Africa occidentale. Benedetto XVI ha anche spiegato ai malati di Aids che “il Papa vi è vicino con la preghiera e con il ricordo”. Insieme ai vescovi del Benin e ai presidenti delle 40 Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar, il pontefice ha celebrato la messa nello Stadio de l’Amitiè di Cotonou, gremito sul prato e negli spalti da 50 mila persone, mentre le centinaia di migliaia che non hanno trovato posto sono rimaste all’esterno.

Anche nell’esortazione apostolica “Africae munus”, firmata ieri a Ouidah, che oggi viene consegnata ufficialmente ai rappresentanti delle 40 Conferenze Episcopali dell’Africa e del Madagascar, Ratzinger lancia un forte appello all’intera comunità internazionale: occorre “trovare soluzioni e rendere accessibili a tutti i trattamenti e le medicine, considerando le situazioni di precarietà. La Chiesa – ricorda il testo – sostiene da molto tempo la causa di un trattamento medico di alta qualità e a minore costo per tutte le persone coinvolte”. In unione con i vescovi africani, scrive inoltre Ratzinger, “rinnovo il mio sostegno e mi rivolgo a tutte le istituzioni e a tutti i movimenti della Chiesa che operano nel settore della sanità e specialmente dell’Aids: realizzate un lavoro meraviglioso e importante. Chiedo alle agenzie internazionali di riconoscervi e di aiutarvi nel rispetto della vostra specificità e in spirito di collaborazione. Incoraggio vivamente ancora una volta”. Nessun riferimento, da parte del papa, alle misure contraccettive per limitare la diffusione della malattia, tema su cui la Chiesa si è sempre mostrata poco disposta a dialogare.