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Strauss-Kahn e il <br>bungà-bungà planetario

Non è una novità che l’Italia e la Francia si “affrontino” in simbolici duelli per aggiudicarsi l’eccellenza in campi come i vini, la moda e i formaggi. Immaginare però che sarebbero stati coinvolti in una gara per esser campioni di debaucherie, era più difficile. Almeno fino alla comparsa di Silvio Berlusconi e di Dominique Strauss-Kahn che, a seguito delle ultime rivelazioni relative al cosiddetto affaire du Carlton, spinge il settimanale francese l’Express a titolare “Niente da invidiare al Bunga Bunga di Berlusconi”.

E stavolta sarà difficile tirare in ballo complotti per distruggere la corsa all’Eliseo del candidato più quotato della sinistra d’oltralpe o sbattere in prima pagina la foto di una cameriera, per dire che non era abbastanza attraente per meritare le attenzioni dell’allora capo del Fmi. Ora le cose sono tutte giocate in casa e arrivano da un’indagine iniziata mesi fa e relativa a un giro di prostituzione che ruotava attorno alla figura del capo della polizia di Lille, Jean–Christophe Lagarde e alla sua attività di procacciatore di giovani fanciulle, disponibili a soddisfare gli appetiti sessuali di Strauss-Kahn, continuamente alla ricerca di qualche momento di relax durante i suoi impegni in giro per il mondo.

Dall’indagine, che secondo il settimanale potrebbe ulteriormente allargarsi, emergono tanti dettagli che raccontano la doppia vita di un uomo che i suoi “compagni” cercavano di accontentare in tutti i modi con la speranza di poter ricevere benefici personali una volta eletto all’Eliseo. Tanti gli sms che fanno da retroscena all’organizzazione di orge e siparietti erotici con quelle che Dsk definisce, spesso e volentieri, le “piccole”.

Dalle testimonianze delle donne finora raccolte, inoltre, emergono facce diverse del francese descritto a volte come un “uomo attento” ma, in una testimonianza in particolare, come un uomo brutale che non avrebbe disdegnato la violenza. Una delle prostitute presenti a un pranzo avvenuto all’Aventure di Parigi, nel 2009, dopo l’intervento di Dsk all’Ocse, avrebbe raccontato di esser stata assalita nella toilette dell’albergo. Testimonianza che potrebbe ulteriormente indebolire la posizione di Dsk negli Usa, dove l’uomo sarà chiamato a rispondere delle accuse di violenza sessuale nei confronti di Nafissatou Diallo, davanti a un tribunale civile.

Il Fatto Quotidiano, 17 novembre 2011