Le accuse: resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio, travisamento in occasioni di manifestazione in luogo pubblico non preavvisata. Scarcerato ieri 'er pelliccia'
Dai riscontri probatori a carico dei 26 indagati sono stati ritenuti “sussistenti sufficienti elementi” per la configurazione di reati che vanno dalla resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale e danneggiamento seguito da incendio, al travisamento in occasioni di manifestazioni in luogo pubblico, a manifestazione non preavvisata. In particolare, tra gli indagati figurano sei persone che gravitano nell’ambito dell’antagonismo capitolino, autori di ripetuti lanci di grossi petardi verso i contingenti delle Forze di polizia posti a sbarramento delle strade di accesso verso le sedi istituzionali.
Altre 7 persone sono state invece identificate tra gli autori di episodi di violenza verificatisi in piazza del Popolo dopo l’esito del voto. Tra gli indagati ci sono anche 8 persone provenienti da province diverse, tra cui Brescia, Verona, Messina, Padova e Udine. Tra gli episodi contestati anche il lancio di cassonetti, di segnali stradali e pubblicitari contro veicoli delle Forze dell’ordine. Sono numerosi anche gli atti di imbrattamento di edifici realizzati da alcuni indagati, per la cui identificazione sono risultati determinanti le documentazioni video-fotografiche realizzate dalla Polizia Scientifica. I provvedimenti sono in corso di notifica da parte della Digos.
Intanto ieri Fabrizio Filippi, detto ‘er pelliccia’, il ragazzo ritratto da tutti i quotidiani con il viso coperto da una sciarpa accanto ad un’auto in fiamme mentre scaglia in aria un estintore durante gli scontri di Roma del 15 ottobre scorso, è stato scarcerato. Le telecamere di ‘Pomeriggio Cinque’ lo hanno intervistato all’uscita dalla casa di reclusione. “Non vedevo l’ora di andare a casa”, queste le sue prime parole dopo l’uscita, raccolte dal programma pomeridiano condotto su Canale 5 da Barbara d’Urso. “Ho passato il tempo leggendo, guardando al televisione e ho studiato poco perché ci si distraeva facilmente in carcere”. Ha parlato anche la madre del giovane, Ornella Filippi: “L’ho abbracciato. Era stanco, sfinito, non riusciva nemmeno a parlare, era felice di essere a casa. Cosa potevo dire a mio figlio?”. Poi ha aggiunto “Il giudice è stato molto comprensivo. Diciamo che è stata una bravata. Parlerò molto con Fabrizio”.