Politica

Big Bang facciamo un gioco

Domani parteciperò a Firenze, alla stazione Leopolda, al gioco organizzato dal mio sindaco Matteo Renzi per il suo Big Bang: a tutti gli intervenuti sarà permesso parlare per cinque minuti secchi ciascuno, come se si fosse il nuovo presidente del Consiglio appena insediato, nel primo atto in cui si rivolge a tutta la Nazione. Penso che  forse, al solito, me la caverò con una ricetta.

Ma se voi, rimanendo in tema (cosa che a me riesce molto difficile) potreste darmi dei suggerimenti per fare, qui, lo stesso gioco, vi sarei grato perche mi sarebbe molto, ma molto utile.

Io forse userò le botteghe, i campi, il lavoro, l’avversione per la noia del nostro sistema scolastico, parlerò di cinema e teatro come antidoti alla disabilità affettiva, di rendiconti obbligatori a tutta la politica pagata esattamente la metà di quel che ci costa adesso. Dell’obbligo formativo della medesima per chi nelle nuove generazioni si rende disponibile a sostenere questo fardello dell’amministrare, del governare a tempo determinato (mai più di due mandati), in maniera certa e indiscutibile.

Insomma, se non venite e se mi volete aiutare, son qui che aspetto suggerimenti, confessandovi che come antidoto personale domani pomeriggio, prima di andare alla Leopolda, riguarderò quel che guardo almeno una volta all’anno, Lawrence d’Arabia, con quel suo tragico incidente lontano da Akaba, in motocicletta 10 hp tutta cromata è tua se dici sì, mi costa una vita…