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Algeria, rapita una cooperante italiana

Rossella Urru si trovava nel campo di rifugiati saharaoui di Rabuni, che è stato assaltato nella notte da un gruppo di uomini armati. Oltre alla donna sono stati portati via anche due volontari spagnoli

La Farnesina conferma la notizia del rapimento di Rossella Urru, rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP), che si trovava nel campo di rifugiati saharaoui di Rabuni, in Algeria. Oltre alla donna sono stati portati via anche altri due cooperanti spagnoli: sono stati proprio i media spagnoli a comunicarlo per primi, citando fonti ufficiali e svelando l’identità degli altri due ragazzi rapiti (Ainhoa Fernandez de Rincon, membro della “Asociaciòn de Amigos del Pueblo Saharaui de Extremadura” e Enric Gonyalons, membro dell’organizzazione spagnola Mundobat). Il Ministero degli Esteri, attraverso l’Unità di crisi e l’Ambasciata italiana ad Algeri, ha immediatamente attivato tutti i canali utili per promuovere una positiva soluzione della vicenda, e si mantiene in contatto con i familiari e con il CISP. Nessuna notizia ufficiale sulla dinamica del rapimento, anche se dalle prime indiscrezioni sembrerebbe che un gruppo di uomini armati, venuti probabilmente dal Mali, si è infiltrato in Algeria e ha attaccato il campo dei profughi a ovest di Tinduf. Ci sarebbe stato anche uno scontro a fuoco.

Secondo il direttore del Cisp, Paolo Dieci “il sequestro ha a che vedere con la tensione nella regione, piuttosto che a dinamiche all’interno del campo”. Dieci è stato informato intorno alle due di notte, poche ore dopo gli episodi di violenza.”Condanniamo profondamente la grave operazione terroristica contro tre cooperanti che realizzano attività umanitarie per il popolo Saharaoui” ha detto il responsabile della sicurezza della Repubblica araba Saharaoui (Rasd, autoproclamata), dopo il rapimento dei tre volontari.