Emilia Romagna - Cronaca

L’assessore in carcere si avvale della facoltà di non rispondere

Giovanni Paolo Bernini, l’assessore del Comune di Parma arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alle dimissioni del sindaco Pietro Vignali, si è avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nel carcere di Forlì, dove è recluso.

Scelta diversa per Tarana, amministratore della società che avrebbe pagato la mazzetta di 8.000 euro a Bernini per l’appalto delle mense di asili e materne. “Il mio cliente ha risposto alle domande – ha spiegato il suo avvocato Paolo Fiori – chiarendo completamente la sua posizione. Ho chiesto la revoca della misura cautelare o quantomeno i domiciliari. Tarana ha presentato le proprie dimissioni da amministratore di Parma Multiservizi per non danneggiarla. E’ questa società e non la Copra, di cui è anche amministratore, coinvolta nella vicenda del servizio ristorazione”. Forse Tarana chiederà di essere interrogato nei prossimi giorni.

Anche Paolo Signorini, collaboratore di Bernini, che si trova in carcere a Rimini, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ha però già chiesto di essere sentito dalla Pm Paola Dal Monte. L’interrogatorio sarebbe stato già fissato per la prossima settimana. E’ durato invece circa un’ora, a Parma, l’interrogatorio di garanzia di Antonio Martelli, l’imprenditore arrestato, l’unico che si trova agli arresti domiciliari.

LA PRECISAZIONE DEL LEGALE DI ANTONIO MARTELLI
La posizione del signor Martelli è stata totalmente stralciata stante il provvedimento di archiviazione emesso dalla dott.ssa Maria Cristina Sarli in data 11/11/2013 e depositato in cancelleria in data 12/11/2013.
Avvocato Virginia Mori