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Haiti, il senato chiede il ritiro delle truppe umanitarie delle Nazioni Unite entro tre anni

La delibera parlamentare dopo l’appello di decine di politici haitiani che hanno denunciato gli abusi delle truppe delle Nazioni Unite nei confronti della popolazione. Un video, giorni fa, testimoniava la violenza di quattro soldati uruguaiani a un diciottenne

Il Senato della Repubblica di Haiti approva una delibera con cui chiede ufficialmente il ritiro della Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione ad Haiti (Minustah), le truppe di peacekeeping, a cominciare dal 2012 e in un periodo di massimo tre anni. Chiede che le autorità locali avanzino una formale richiesta di “ri-orientamento della missione di pace Onu verso un maggiore contributo allo sviluppo” e un calendario preciso per il ritiro delle truppe internazionali.

La risoluzione parlamentare è seguita all’appello di decine di politici di Haiti che hanno denunciato lo scandalo che ha coinvolto le truppe di pace Onu di stanza nella più povera nazione delle Americhe, con il 54% della popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno e un’aspettativa di vita media di 52 anni. Qualche giorno prima era stato reso noto un video girato a luglio a Port-Salut con un cellulare, che mostra quelli che sembrano essere quattro soldati Onu in tute mimetiche e berretti blu che attaccano e umiliano sessualmente un ragazzo haitiano di 18 anni. I genitori della vittima hanno sporto denuncia al tribunale locale, accusando i quattro presunti responsabili, che sono dell’Uruguay, di reati penali. La ABC News, che ha fatto circolare il video, è anche in possesso del certificato medico depositato presso il tribunale che certifica che il ragazzo è stato malmenato e ha delle ferite compatibili con l’aggressione sessuale.

Michel Bonnardeaux, portavoce per le operazioni Onu di peacekeeping di stanza a New York, ha detto alla ABC News che il suo ufficio è stato informato delle accuse solo agli inizi di settembre e ha immediatamente inviato una nota diplomatica al governo dell’Uruguay con la richiesta di mandare degli investigatori ad Haiti. Un accordo fra Haiti e le Nazioni Unite stabilisce che le truppe di pace siano soggette solo alla disciplina e all’azione legale del paese di origine.

Vi sono anche prove che l’epidemia di colera cominciata nell’isola 11 mesi fa, che secondo le stime del ministero della Salute agli inizi di febbraio 2011 aveva già ucciso 4.549 persone e ne aveva infettate 231.070 (anche se le stime dell’Onu sono 2-4 volte maggiori), è stata causata dalle truppe nepalesi del Minustah. Queste, di base nella regione di Artibonite, avrebbero introdotto il batterio buttando feci infette e altro materiale di scarico direttamente in un tributario del fiume Artibonite, a monte della zona dove è scoppiata l’epidemia. Gli abitanti del posto hanno riportato che agli inizi dell’epidemia i tubi di scarico che provenivano dalla base militare emettevano dei liquidi dall’odore particolarmente disgustoso. Nell’estate del 2010 a Kathmandu era scoppiata un’epidemia di colera, proprio quando il nuovo contingente di soldati nepalesi era arrivato ad Haiti e due settimane prima che l’epidemia fosse ufficialmente segnalata. Le Nazioni Unite agli inizi hanno negato la possibilità che l’epidemia fosse originata dai soldati. A metà dicembre, dopo oltre 2.500 morti e spinta dell’opinione pubblica, ha annunciato un’investigazione ufficiale per determinare la fonte della malattia.

I soldati del Minustah, presenti nel paese dal maggio 2004, sono accusati anche di altre violazioni dei diritti umani. Nel 2007 oltre 100 soldati dello Sri Lanka sono stati rimpatriati per lo sfruttamento sessuale di donne e ragazze. Nell’agosto 2010 nella base di Cap Haitien è stato trovato un ragazzo di 16 anni impiccato. Il Minustah non ha mai rivelato i risultati dell’investigazione. Frequenti le accuse di abusi sessuali con minori (i rapporti anche consenzienti con persone minori di 18 anni sono considerati abusi), proibiti dalla legge locale e da quella internazionale. Il 7 settembre scorso una ragazza di 17 anni, incinta di nove mesi anni, ha chiesto aiuto per il parto, indicando un soldato uruguayano del Minustah come padre del bambino.

Nonostante che il 19 settembre il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon abbia confermato l’intenzione di ridurre il numero dei militari del Minustah, potenziato dopo il terremoto di 3.500 unità, e il ritiro progressivo del corpo di pace in collaborazione con il governo haitiano, l’organizzazione umanitaria Istituto per la Giustizia e la Democrazia ad Haiti ha appena inviato una richiesta ufficiale all’Universal Periodic Review dell’Onu del 3-13 ottobre 2011, una revisione quadriennale sullo status dei diritti umani di tutti i 192 stati membri delle Nazioni Unite basata sui rapporti nazionali, dell’Onu e di organizzazioni indipendenti, intitolato ‘Il rinnovo del mandato del Minustah ad Haiti in violazione dei Diritti Umani del popolo haitiano‘. Dopo un’accurata relazione sulle violazioni, il documento chiede la revisione del rinnovo del mandato del Minustah da Haiti. Il documento è stato scritto da Bri Kouri Nouvèl Gaye, un’organizzazione cristiana per la pace, e altre tre organizzazioni non governative ed è stato approvato dal Bureau des Avocats Internationaux, uno studio legale di Port-au-Prince che aiuta le vittime di violazioni di diritti umani, e altri istituti nazionali e internazionali come l’International Action Ties, il TransAfrica Forum e la UC Davis Immigration Law Clinic.