Nell’ordinanza di arresto del consigliere regionale Pdl si ricostruisce la vicenda della busta con proiettile inviata nel 2009 a Tiziana Zurro, direttore di Quarto Canale
Ne avrebbe fatto le spese Tiziana Zurro, direttore di Quarto Canale, emittente locale di Pagani, che nel maggio 2009 ricevette una busta con dentro un proiettile e l’esplicito invito a non “fare la santorina” (la piccola Santoro, ndr) e a non dare spazio nelle sue trasmissioni a certi politici. Guarda caso, i più acerrimi avversari di Gambino. La giovane e coraggiosa giornalista è citata in diversi passaggi delle 146 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare con cui il gip di Salerno Gaetano Sgroia ha disposto l’arresto dei componenti del sodalizio. I magistrati non escludono che le intimidazioni da lei subìte possano essere collegate all’attività del gruppo criminale capeggiato da Gambino, che poteva disporre dell’ ‘aiuto’ di alcuni esponenti del clan D’Auria Petrosino.
L’ordinanza di custodia cautelare riporta brani di una testimonianza di Gaetano Petti, un ex sindaco di Pagani, oggi leader cittadino di Idv. Sentito il 9 giugno scorso come persona informata dei fatti dal pm della Dda Vincenzo Montemurro, Petti ricostruisce così la vicenda: “Personalmente ho deciso di allontanarmi dalla politica attiva… perché questo clima e le connessioni con la criminalità organizzata mi fanno temere per la mia incolumità. In particolare posso riferire sul punto che fino a qualche tempo addietro il sottoscritto era spesso ospite di alcune trasmissioni del network ‘Quarto Canale’, ed in particolare di una trasmissione condotta da Tiziana Zurro. Per il fatto stesso che la Zurro mi ospitasse, che all’epoca procedevo a denunce pubbliche del malaffare, lei ricevette una busta contenente un proiettile”. Praticamente identiche le dichiarazioni di Alfonso Giorgio, altro oppositore di Gambino spesso in onda nei programmi della Zurro. La giornalista sporse immediatamente denuncia. I responsabili di quell’episodio non sono stati identificati. Finora.