Politica

Di Pietro: “Cosa ho detto a Berlusconi <br>durante il colloquio? Dimettiti”

Ospite alla festa democratica di Varese, il leader dell'Italia dei Valori risponde a una domanda sul misterioso faccia a faccia con il premier, lo scorso 22 giugno, alla Camera. "Dovevo scappare? Avrei avuto un senso di impotenza. Lui mi ha elencato le cose buone che ha fatto e io gli ho detto 'fanne un'altra: vai a casa'"

Di Pietro show alla festa regionale del Partito democratico lombardo. Il leader dell’Idv è stato ospite alla Festa democratica di Varese. Tra manovra, riduzione dei costi della politica e riforma elettorale, Di Pietro ha trovato anche il tempo di rispondere ad una domanda sul misterioso colloquio che ha avuto in Parlamento con il premier Silvio Berlusconi, lo scorso 22 giugno.

Una chiacchierata che ha suscitato perplessità e timori. Sono stati in molti a malignare sul contenuto di quel faccia a faccia, avanzando addirittura l’ipotesi che Di Pietro si stesse apprestando a diventare la nuova stampella del governo Berlusconi. Ma lui chiarisce: “Che dovevo fare? Dovevo scappare? Immaginate che senso di debolezza avrei dato. Io non ho paura di lui e gli ho detto quello che pensavo. Lui è venuto per dirmi quante cose buone ha fatto, io gli ho suggerito di farne un’altra e di andarsene a casa”. Parole che hanno scatenato l’applauso e le risate del pubblico intervenuto alla serata. E sul tema delle dimissioni del premier, Di Pietro è intervenuto più di una volta, chiarendo il suo punto di vista: “Che si dimetta lui è impossibile. È più facile che domattina non sorga il sole”.

Altrettanto difficile, secondo Di Pietro che si modifichi la maggioranza parlamentare: “Dobbiamo insistere facendo capire che non ha più la maggioranza del paese, come abbiamo fatto con i referendum, che sono stati un messaggio forte e chiaro”. Insomma, Di Pietro respinge ogni ombra di inciucio e ribadisce una volta per tutte la propria posizione.

La serata varesina è stata anche l’occasione per discutere della manovra e del difficile momento che sta attraversano il Paese: “Dobbiamo far sapere ai mercati internazionali, alla comunità internazionale che l’Italia c’è e che in Italia c’è una politica in grado di assumersi le proprie responsabilità. Non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca. L’acqua sporca è questa manovra iniqua e offensiva per le classi sociali più deboli. Ma il bambino è l’Italia che deve essere salvaguardato per non fare la fine della bancarotta in Grecia”.

Un capitolo a parte è dedicato agli sprechi: “L’Italia dei Valori – spiega Di Pietro – intende lavorare fortemente sulla spesa pubblica e sugli sprechi pubblici, ce ne sono una quantità infinita, una miriade. Consigli di amministrazione degli enti e delle società a capitale pubblico, il finanziamento pubblico ai partiti, la riduzione del 50% il numero dei parlamentari, accorpare i comuni sotto i mille abitanti e così via”. Su questo tema Di Pietro lancia un messaggio alla platea varesina: “Gli arraffamenti sono una cosa schifosa e su questo vorrei chiedervi di parlare agli amici elettori della lega, dite loro di controllare cosa farà la Lega nei confronti di Papa e Milanese, che approfittando della loro posizione hanno sprecato tanti soldi pubblici”. Infine si è parlato anche della revisione del sistema elettorale. Il leader Idv si è detto convinto che una legge elettorale debba essere costruita e non ricavata per abrogazione: “Se necessario faremo questo referendum per tornare al mattarellum del 2001, ma il nostro impegno è quello di convincere e “costringere” il Parlamento ad assumersi la responsabilità e mettere il porcellum arrosto piuttosto che continuare a tenercelo nella cantina”.