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Berlusconi: “Arriveremo al 2013 <br> l’opposizione collabori”

L’ultimo voto di fiducia regala ottimismo al presidente del Consiglio che, in un messaggio ai Promotori della Libertà, sottolinea come esso “non solo è superiore alla maggioranza assoluta, ma è anche il più elevato dopo il passaggio all’opposizione di Fini e dei suoi". Appello "costruttivo" all'opposizione per le riforme

L’ultimo voto di fiducia regala ottimismo al presidente del Consiglio che, in un messaggio ai Promotori della Libertà, sottolinea come esso “non solo è superiore alla maggioranza assoluta, ma è anche il più elevato dopo il passaggio all’opposizione di Fini e dei suoi”.

E proprio a Fini dedica un passaggio del suo intervento ricordando ancora una volta come “il 14 dicembre le opposizioni vecchie e nuove tentarono di rovesciare il governo legittimo con un colpo di Palazzo. I voti di fiducia che ci evitarono il ribaltone – ricorda paragonandoli ai 317 di oggi – furono 314 contro i 311 delle opposizioni. Quindi da allora il nostro governo ha superato vittoriosamente ben 44 voti di fiducia ed ha guadagnato ad ogni votazione sempre più consensi”.

“Direi – prosegue il premier – che è l’ennesima conferma di quanto dico da tempo e cioè che la maggioranza, dopo che non comprende più Fini e i suoi, è una maggioranza politicamente meno numerosa nei numeri, ma è molto più forte e coesa, ed è finalmente in grado di approvare quelle riforme che per troppo tempo gli oppositori interni ci avevano impedito addirittura di presentare al Parlamento”. Riforme (fisco, giustizia e architettura istituzionale dello Stato) “che erano scritte nel programma approvato dai nostri elettori” e che sono “importanti perchè necessarie per poter realizzare il nostro Paese”.

Poi Berlusconi ha parlato di tasse: “Il Governo – ha detto – chiederà al Parlamento la delega per la riforma fiscale prima della pausa estiva, in modo da rendere operativa questa riforma, che è voluta da tutti gli italiani, perché bisogna spazzare via quel ginepraio di leggi fiscali che si sono succedute in quarant’anni dal 1970 ad oggi e che sono diventate veramente incomprensibili e controproducenti. Questa riforma si dovrebbe realizzare ed andare in vigore entro 18 mesi da oggi e cioè entro il termine naturale di questa legislatura”.

Il premier ha quindi rivolto “all’opposizione, che da mesi chiede le mie dimissioni, un invito ad operare insieme a noi. Un invito – conclude – rivolto con forte spirito costruttivo”.