Politica

Referendum e onestà intellettuale

Alle ore 15 del 13 giugno 2011 è finita la più bella maratona referendaria dell’ultimo quarto di secolo.

Non è stata una gara dei 100 metri!

È stata una lunga marcia.

Gli ultimi km sono stati una bellissima corsa colorata! L’ultima giornata, quella del 13 giugno, una bellissima festa con toni da liberazione nazionale, con il fatidico taglio del traguardo a suggellare il ridestarsi dal torpore del nostro paese!

Sfondato il quorum con oltre il 57% di votanti! Più del 95% di elettori ha detto 4 volte Sì!

La maggioranza assoluta degli italiani si è espressa a favore dell’acqua pubblica, per fermare il nucleare, perchè la legge sia uguale per tutti! Una grande vittoria! Bene. Ottimo. Esiste un’altra Italia e si è materializzata nelle urne.

Durante la campagna elettorale, sono risuonate tantissime parole d’ordine: acqua bene comune, energie pulite, onestà! Portate avanti da una moltitudine inarrestabile! Una moltitudine che ha coinvolto tutti i comuni d’Italia. Anche quello dove mi onoro di essere sindaco.

Dal nostro piccolo paese lombardo in provincia di Milano, con i nostri soli 1800 abitanti, abbiamo dato un piccolo ma significativo contributo. Da Cassinetta di Lugagnano si è alzata una vera e propria onda anomala che ha corso parallela alle migliaia di onde che si sono opposte alla privatizzazione dell’acqua, al ritorno al nucleare, alla legge sul legittimo impedimento: la pagina Facebook Acqua pubblica.

Una moltitudine inarrestabile!

La sera del 21 novembre 2009, dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Cassinetta di Lugagnano della delibera contro la Privatizzazione dell’Acqua, quando sono rientrato a casa ho creato quella pagina Facebook.

All’inizio il gruppo è rimasto stabile attorno alle 2000 adesioni. Poi, grazie al tam tam della rete e soprattutto alla collaborazione degli altri sindaci e amministratori dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, è iniziata una lievitazione impressionante. Una vera e propria onda anomala. In alcuni momenti ho visto adesioni di 100 persone al secondo. Oggi, anzi in questo momento, siamo 934.999 E credo che in poche settimane, se non giorni, arriveremo al milione.

Una moltitudine che ha saputo accogliere l’enorme spinta verso il cambiamento, convogliando in un unico fiume i mille rivoli dispersi che sono confluiti nell’avvallamento creato dalla repulsione generale nei confronti del governo Berlusconi e dallo shock reale e mediatico dell’incidente nucleare di Fukushima. Un fiume di acqua pulita che tenta di fare, senza mediazioni, il lavoro di rimozione del fango politico che si è accumulato sul nostro paese.

Una moltitudine che però, per onestà intellettuale, è stata innescata da un soggetto ben preciso: il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Centinaia di banchetti reali, firme, convegni, volantinaggi, flashmob, video, sorrisi, canzoni e brocche di acqua del rubinetto!

Si è trattato di una lunga e lenta maratona e non di corti e rapidi cento metri.

E sempre per onestà intellettuale, ad eccezione di Angelo Bonelli e di Di Pietro che hanno indicato e ringraziato i reali protagonisti della spinta dal basso, molti leader di partito che lunedì si sono presentati al traguardo davanti alle telecamere con il fiatone da velocisti, ma con la camicia fresca, dovrebbero riconoscere il merito dei comitati promotori e cedere a loro la parola.

Ed invece, impegnati a “saltar sul carro del vincitore” diversi esponenti dell’attuale opposizione, dopo aver deriso i comitati all’epoca della raccolta delle firme, oggi li eclissano con la complicità dei maggiori mass-media. Si assumono la paternità della vittoria referendaria e, da politici navigati, simulano una incredibile amnesia e negano di aver mai dichiarato che il privato nella gestione dell’acqua non è una bestemmia, ma anzi è utile, che forse il nucleare sicuro esiste, che un insigne professore alla guida dell’agenzia di controllo sul ritorno al nucleare è una garanzia. Improvvisamente hanno dismesso le vesti degli attori protagonisti del film “privatizzazioni e atomo sicuro per tutti”.

Francamente distoniche sono le parole di giubilo del nuclearista convinto della prima ora Pierferdinando Casini o dall’estremista liberista Della Vedova.

E come dimenticare che il comitato per il NO ai referendum sull’acqua è stato guidato da due ex esponenti di punta del PD, i coniugi Lanzillotta – Bassanini oggi arruolati nell’API di Rutelli e Tabacci.

Già sento l’obiezione. Ma il Pd ha appoggiato il referendum. Vero! E probabilmente senza la mobilitazione del Pd il quorum sarebbe stato difficile. Certo, perché il Pd, seppur alleggerito e tarpato da una classe dirigente inamovibile, è comunque ancora un partito popolare, e i suoi dirigenti nazionali hanno letteralmente subito la pressione della base che ha raccolto le firme insieme ai comitati e ha espresso un urlo verso Bersani&co., quasi facendogli il verso: “Uei ragazzi, siam pazzi? Qui c’è il popolo che vuole l’acqua pubblica e che vuole fermare il nucleare e noi parliamo di multiutility, di holding, di consigli di amministrazione, di SPA, di partite a scacchi? Siam pazzi?“.

Così, la dirigenza del Pd, con qualche eccezione (come il rottamatore Renzi) ha fatto buon viso a cattiva sorte ed ha stampato in tutta fretta dalla sede centrale dei bei manifesti: Il Pd vota 4 Sì!

Manifesti che i circoli locali avevano già appeso in versione molto ridotta diversi mesi fa, negli 8 mila comuni italiani, grazie alle tipografie, o meglio al ciclostile, dei Comitati del Forum per l’Acqua. Comitati che la maratona se la sono fatta tutta. Proprio tutta e senza quasi nessuno che gli mettesse un gelato alimentare o mediatico sotto il naso.

Sarebbe davvero bello che nelle prossime ore, nei Tg nazionali, nelle trasmissioni di approfondimento, a Ballarò, a Porta a Porta, a Otto e Mezzo e nelle prime pagine dei principali quotidiani di area di centrosinistra, ci fosse un bell’approfondimento sulle origini, su tutti gli attori di questa bella pagina politica, su questa bella avventura. Un’avventura che è anche una dimostrazione che ogni singolo cittadino può fare la sua parte e contribuire a raddrizzare il piano inclinato su cui sta (stava?) rotolando il nostro paese.

Sarebbe davvero bello, sentire Bersani, che si è calato molto bene nel ruolo di mediano di spinta con ambizioni da goleador, dire in diretta televisiva: “Uei ragazzi, siam pazzi! Siamo onesti! Guardate che la vittoria è innanzitutto di chi ha giocato la partita fino ai supplementari, mica di chi è entrato per tirare solo i calci di rigore!”