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Siria, la “ragazza gay” Amina <br/>catturata dalla polizia segreta

Scomparsa, prelevata dalla sua abitazione e nascosta in un luogo segreto. Nei giorni degli scontri in Siria a fare le spese della repressione sono anche le voci libere. Questa volta è toccato ad Amina Arraf, più nota come Amina Abdallah, blogger dalla doppia nazionalità siriana e americana, curatrice della pagina in inglese “A gay girl in Damascus”, arrestata a Damasco da agenti della polizia segreta.

A denunciare la scomparsa di Amina la cugina, dalle pagine dello stesso blog. La donna ha precisato che Amina è stata fermata da tre agenti in borghese armati e costretta a entrare nella loro auto nei pressi della piazza degli Abbasidi della capitale siriana.

Figlia di un’americana e di un siriano, Amina ha la doppia cittadinanza e ha vissuto a lungo negli Stati Uniti. Era tornata in Siria nell’estate 2010 e sul suo blog raccontava la vita di una ragazza omossessule in Siria, dove l’omossessualità è considerata un reato come in gran parte dei Paesi arabi.

Dallo scoppio delle proteste anti-regime nel marzo scorso e con la conseguente espulsione di gran parte dei giornalisti stanieri dalla Siria, il blog di Amina era diventato una delle fonti di notizie più importanti per la stampa internazionale.