Emilia Romagna - Cronaca

Sono quasi tutti figli di papà

Continuano le perquisizioni da parte della polizia municipale nei confronti dei writer indagati nell’inchiesta della Procura di Bologna.

Iniziate lunedì scorso, avevano già ieri portato ad interessanti risultati. 600 bombolette spray, 232 “markers”, pennarelli indelebili per fare i contorni ai graffiti, stampini e oltre cento bozzetti. Sono 30 gli indagati per imbrattamento, persone dai 19 ai 47 anni, studenti e lavoratori.

Il sequestro record era quello nella casa di un writer di 40 anni, che possedeva 239 bombolette e 142 “markers”. Ma nel corso delle successive ricerche nelle case di altri indagati gli uomini del comandante della polizia municipale, Carlo Di Palma, hanno trovato altro materiale.  Nell’abitazione di due fratelli di 23 e 19 anni, entrambi studenti, sono state infatti trovate 207 bombolette spray. I due sarebbe autori di una tag molto nota in città.

In casa di un diciannovenne bolognese, che come i due fratelli vive con i genitori, la municipale ha rintracciato altro materiale, ma il giovane nel corso della perquisizione ha deciso di andarsene, lasciando mamma e papà a seguire le ricerche.

Un altro ragazzo di 19 anni, autore di una tag tracciata molte volte sui muri di palazzi comunali, avrebbe disegnato la sua “firma” anche sul suo casco per il motorino e sull’armadio della camera.

Dei trenta indagati ce n’erano tre che la polizia municipale non riusciva a trovare. Due di loro sono stati rintracciati. Si tratterebbe di un uomo e una donna di 46 e 47 anni, conviventi. Entrambi lavorano in ambito grafico. I trenta writer sono indagati per imbrattamento aggravato, ma per alcuni di loro la posizione si potrebbe aggravare con l’accusa di danneggiamento.

n.l.